Anfo

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comune in provincia di Brescia (48 km), 400 m s.m., 23,17 km², 434 ab. (anfesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).

Centro posto sulla sponda occidentale del lago d'Idro. Per tutto il sec. X appartenne al monastero benedettino di Serle e poi seguì le vicende della val Sabbia. Nel sec. XV entrò a far parte dei domini veneziani e nel 1486 venne fortificato dalla Serenissima. La fortezza fu presa secoli dopo da Napoleone (1796) e quindi assediata dagli austriaci nel 1813-14. Nel giugno del 1859 il presidio austriaco impedì al generale Cialdini di espugnarla, finché, con l'armistizio di Villafranca, passò sotto la sovranità piemontese. § La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (sec. XV, con rimaneggiamenti) conserva intagli lignei (sec. XVII-XVIII) e una pala di Grazio Cossali. Poco oltre l'abitato, sulla montagna, sorge la rocca d'Anfo: edificata in epoca viscontea, forse su una fortezza longobarda, fu ricostruita (1450-90) per la Serenissima da G. Martinengo. Più volte danneggiata e parzialmente distrutta da Napoleone, fu riedificata nel 1813 con una trincea, casematte e batterie ancora conservate. § Centro tradizionalmente agricolo (prati permanenti, pascoli e boschi ricoprono la quasi totalità del territorio) vede sviluppato l'allevamento. La vicina rocca e le bellezze paesaggistiche alimentano un discreto flusso di turismo escursionistico ed estivo.

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