Alexander, Franz
psicologo ungherese (Budapest 1891-Palm Springs 1964). Stabilitosi negli USA dal 1923, è considerato il più importante rappresentante della scuola psicanalitica di Chicago. La concezione psicanalitica di Alexander si discosta in misura abbastanza rilevante dalla posizione “ortodossa” di Freud. Nel suo sistema acquista una posizione centrale l'Io, che ha una funzione integrativa tra richieste interne, che dipendono dai bisogni istintivi, e realtà esterna, che condiziona il soddisfacimento delle prime. Alexander assegna inoltre una grande importanza ai traumi psichici attuali più che a quelli infantili, come invece sostiene Freud, nella genesi delle nevrosi; queste vengono viste come un'insufficienza dell'Io. Inoltre Alexander è stato uno dei più grandi studiosi di medicina psicosomatica. Egli ritiene che i fattori psicologici agiscano sui processi fisiologici e quindi, per trovare la causa di una malattia, devono essere analizzati minuziosamente entrambi; parlare genericamente di disturbi legati all'ansia non è sufficiente. Nei suoi studi, Alexander individua le costellazioni emotive specifiche di vari disturbi psicosomatici quali ulcera, asma, ipertensione, ecc. Tra le sue opere ricordiamo: Psychoanalitic Therapy: Principles and Application (con T. M. French, 1946; Terapia psicanalitica: principi e applicazione); Studies in Psychosomatic Medicine (1948; Medicina psicosomatica; trad. it. 1962); The Evolution and Present Trends of Psychoanalysis (1950; Evoluzione e orientamenti attuali della psicanalisi).