Abe, Shinzo
uomo politico giapponese (Tokyo 1954 - Nara 2022). Ha iniziato la carriera politica nel 1993, quindi nel 1999 è diventato direttore della divisione per gli Affari sociali e segretario generale del Partito liberal-democratico (LDP). Dal 2000 al 2003 è stato vicesegretario di governo. Nominato capo segretario nel governo Koizumi nel 2005, alle sue dimissioni Abe è stato eletto leader del partito liberal-democratico (LDP) e, nel settembre 2006, primo ministro del Giappone. In tale veste Abe ha perseguito una politica estera improntata al rafforzamento dei rapporti con gli Stati Uniti e aggressiva soprattutto nei confronti della Corea del Nord e si è dimostrato intenzionato alla riforma della Costituzione, in particolare rispetto alle restrizioni sulle forze armate. Nel settembre del 2007 si dimetteva dal governo a causa di un problema di salute e della sconfitta elettorale subita dall’LDP alle elezioni della camera alta della Dieta. Nel 2009 l’LDP veniva sconfitto anche alle elezioni della camera bassa, passando all’opposizione. Alle elezioni anticipate del 2012 i liberaldemocratici tornavano al governo, ottenendo 294 su 480 seggi. Abe riassumeva la carica di primo ministro subentrando al leader del Partito democratico Y. Noda, che nel frattempo si era dimesso. Alle elezioni per la Camera Alta del 2013 il partito guidato da Abe otteneva la maggioranza assoluta, con 135 seggi su 242. Nel 2014, il paese entrava in recessione e Abe decideva di sciogliere anticipatamente la camera bassa e di indire nuove elezioni. Alle consultazioni elettorali di dicembre l’LDP concorreva coalizzato con il Kōmeitō, ottenendo alla Camera bassa 325 seggi su 475. In qualità di primo ministro Abe ha lanciato una riforma economica, chiamata Abeconomics, che ha dato buoni risultati. Alle elezioni per il rinnovo parziale della Camera alta del 2016 la coalizione guidata da Abe otteneva 77 seggi su 121 raggiungendo i due terzi dei seggi necessari per approvare modifiche alla costituzione da sottoporre a referendum. Tra queste quella più rilevante riguardava la possibilità per le forze armate giapponesi di intervenire militarmente non solo in difesa dei propri confini ma anche in difesa dei propri alleati e nel contesto di operazioni volte al mantenimento della pace e della stabilità internazionale. Per attuare le riforme costituzionali, nel settembre 2017 Abe scioglieva anticipatamente le Camere e indiceva nuove elezioni, che vedevano la vittoria dell’LPD con una maggioranza che superava abbondantemente i due terzi. Nel 2018 Abe veniva riconfermato leader del Partito liberal democratico. Alle elezioni del 2019 per la Camera alta, il partito di Abe mancava per poco la maggioranza necessaria per approvare le riforme costituzionali. Nell'agosto 2020 è stato costretto a rassegnare le dimissioni a causa dell'aggravarsi di una rettocolite che lo affligge dall'età di 17 anni. L'ex primo ministro si è però impegnato a ricoprire la carica vacante fino all'insediamento del suo successore, Yoshihide Suga, che diventa premier il 14 settembre 2020. Nella mattina dell'8 luglio 2022, durante un comizio, Shinzo Abe viene raggiunto da due colpi di arma da fuoco e trasportato in ospedale in condizioni critiche. Muore poche ore dopo. Subito dopo viene arrestato il presunto attentatore, Tetsuya Yamagami, un ex militare di 41 anni.