Abarth
azienda italiana attiva a Torino dal 1949 al 1971, fondata da Carlo Abarth, ottiene numerose vittorie in campo agonistico. Al Salone di Torino del 1950, è presentata la Berlinetta 204, capace di raggiungere i 190 km/h, il cui motore di 1090 cc deriva da quello della FIAT 1100 ed è caratterizzato dalle valvole in testa, l'accensione a magnete, due carburatori e collettori speciali. Con questa vettura comincia la collaborazione con la Fiat. Nel 1952, appare la 205, versione di lusso della 204, carrozzata da Vignale, e il successo è tale da essere esportata anche Oltreoceano. Nel frattempo, comincia un'attività di supporto a quella agonistica: la costruzione di marmitte speciali per modelli italiani ed esteri. La popolarità negli Stati Uniti è accresciuta dalla 207A spider carrozzata Boano, con meccanica di base della 1100 Fiat, ma potenza di 66 CV a 6000 giri/min. Un settore molto importante per la Abarth è quello dei record di velocità e la prima vettura predisposta per questo fine ha motore di 750 cc ed è del 1956. L'ultimo record è del 1966. Nel 1955 la Fiat presenta la 600 e la Abarth la rielabora portandola prima a 750 cc poi al limite del litro. Lo stesso avviene con la 500 Fiat, trasformata prima in 595 e poi in 695 e con l'850 che diventa 850 OT (cioè omologata per le gare nella categoria Turismo). Nel 1967, è costruita una 12 cilindri di 6000 cc (600 CV a 6800 giri/min) per il Campionato Mondiale Marche, che non può tuttavia prendervi parte a causa della decisione della CSI (Commissione Sportiva Internazionale) di limitare la partecipazione ai modelli di 3000 cc. Dal 1° agosto 1971, la Casa entra a far parte della Fiat.