Abakanowitz, Magdalena
scultrice polacca (Falenty, Varsavia, 1930). Pur formatasi in una Polonia isolata dalla cortina di ferro e vincolata dai dettami artistici del socialismo reale, la Abakanowitz è riuscita a sviluppare una sua personale espressività, molto lontana dagli standard imposti, il cui punto di partenza sono stati principi in parte coincidenti con quelli che hanno informato l'Arte povera nell'Europa occidentale. Dopo una prima fase in cui ha realizzato quadri utilizzando materiali naturali (tessuti, canapa, peli di cavallo), è passata a produrre sculture monumentali e biomorfe in legno, bronzo, acciaio e ceramica, che, essendo composte da più elementi, evocano gruppi di persone o animali e che in molti casi vengono esibite all'aria aperta. Poiché rimandano a corpi seduti, embrioni, schiene umane scarnificate o abbozzate e maschere, le sue figure fanno pensare ai tormenti che gli uomini infliggono ai loro simili e alla tragedia della condizione umana (Figures dorsales, 1992, Museum Ludwig, Colonia).