ALADI
sigla dell'Associazione latino-americana di integrazione. Costituita il 12 agosto 1980 a Montevideo in sostituzione della disciolta ALALC, della quale ha mantenuto la sede (Montevideo) e gli Stati membri (Messico, Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perú, Uruguay, Panamà, Venezuela e, dal 1999, Cuba). Tutti i Paesi dell’area latinoamericana possono presentare la propria candidatura per entrare a far parte dell’Associazione. Entrata in vigore, dopo le ratifiche, il 18 marzo 1981, si è proposta il duplice scopo di salvaguardare i risultati ottenuti dall'ALALC e di sviluppare un processo integrativo delle economie latino-americane. L'ALADI auspica la costituzione di un'area privilegiata di scambio nella regione, nell'obiettivo di costituire in futuro un mercato comune latino-americano. A tal fine sono previsti accordi regionali siglati da alcuni membri dell'ALADI su materie diverse quali sgravi fiscali, promozione del commercio, cooperazione finanziaria, fiscale, sanitaria, tutela ambientale, cooperazione in materia scientifica, promozione del turismo, ecc. I Paesi caratterizzati da uno sviluppo economico minore (Bolivia, Ecuador e Paraguay) godono di un sistema privilegiato.
I principali organi di cui si compone l’ALADI sono: Consiglio dei ministri degli affari esteri, che riunisce i ministri degli affari esteri dei Paesi membri e prende le decisioni politiche relative al processo di integrazione regionale; Conferenza di valutazione e convergenza, con il compito di esaminare il funzionamento del processo di integrazione; Comitato dei rappresentanti, organo politico permanente che si occupa delle negoziazioni; Segreteria generale, incaricata di stabilire le linee guida da adottare nel rispetto dei principi contenuti nel trattato costitutivo dell’associazione. Il segretario generale è affiancato da tre segretari generali aggiunti, che restano in carica per tre anni con la possibilità di rinnovare il mandato per altri tre anni.