àrgine
Indice
Lessico
"Per le più comuni opere di difesa vedi schema e nomenclatura al lemma del 2° volume." sm. [sec. XIV; latino volg. arger-ĕris, per il classico agger, terrapieno]. Rialzo naturale o artificiale formatosi o costruito lungo un corso d'acqua "Per la sezione schematica e nomenclatura delle più comuni opere di difesa vedi pg. 408 del 2° volume." . L'argine naturale si forma per deposito di materiali trasportati dalla corrente nei periodi di piena; quello artificiale è un'opera di difesa eretta ai lati di un corso d'acqua per impedire che le acque, durante le piene, straripino inondando i terreni circostanti; per estensione, il margine laterale rialzato di una strada, ferrovia, ecc. Fig., difesa, riparo, ostacolo: fare argine alle spese; porre un argine alla corruzione; rompere gli argini, lasciarsi andare completamente. § Per il Codice Civile (art. 917), tutti i proprietari ai quali torni utile che le sponde o gli argini siano conservati o costruiti, debbono contribuire alla spesa in proporzione al vantaggio che ciascuno ne ritrae.
Tecnica
Un argine può essere costruito in terra o in muratura; nel primo caso, che è anche il più comune, presenta sezione trapezoidale, il cui lato superiore, detto cresta, è leggermente inclinato verso l'alveo del fiume e si trova generalmente ca. 80 cm sopra il livello massimo dell'acqua. Gli altri due lati obliqui prendono il nome di scarpa interna, o petto, quello più ripido rivolto verso l'acqua, e di scarpa esterna, o spalla, quello meno ripido rivolto verso la campagna. Qualora l'argine sia molto alto, esso presenta dei rinfianchi esterni detti banche (e più precisamente banca è il nome del più alto, sottobanca del secondo e piè di banca del terzo) e dei rinfianchi interni verso l'acqua, detti rispettivamente petto, antipetto e parapetto. Nel caso che il fiume sia sottoposto a piene eccezionali si ricorre a una sopraelevazione dell'argine mediante un piccolo argine di terra detto soprassoglio; soprassogli provvisori di sacchetti di terra si erigono sugli argini durante piene eccezionali impreviste. Nella costruzione degli argini, onde garantirne l'impermeabilità, è necessario evitare l'impiego di materiali sabbiosi o ghiaiosi; inoltre occorre scavare fosse abbastanza profonde, parallele alle sponde del fiume (tombature), al fine d'incassare fino al terreno asciutto la base dell'argine. Quando ciò non è possibile, è opportuno rivestire il terrapieno con una gettata di calcestruzzo; nei casi più semplici si usa rendere il terreno più compatto seminando la scarpa esterna con graminacee e l'interna con zolle erbose. Tutte le volte che, per carenza di spazio, si vuole limitare al minimo lo spessore di un argine questo viene realizzato in muratura e in tal caso si erige un muro di calcestruzzo o pietra, a sezione rettangolare o trapezoidale, coincidente con la sponda del fiume. Quando la corrente del fiume è particolarmente impetuosa è necessario proteggere la parte bassa del petto (o del parapetto) con una scogliera di pietre o di blocchi di calcestruzzo, il cui peso sia superiore a quello dei massi trascinati dalla corrente. Gli argini assumono denominazioni diverse a seconda della posizione che occupano rispetto al corso d'acqua: è detto maestro l'argine costruito a una certa distanza dalle sponde e parallelamente a queste. L'argine maestro delimita la zona di terreno soggetta alle inondazioni (golena), entro la quale possono essere costruiti altri argini golenali che servono a contenere piene di limitata ampiezza; in particolare, è detto golena difesa il terreno compreso fra golenale e argine maestro, e golena indifesa quello posto fra sponda del fiume e golenale. Quando l'argine coincide con la sponda naturale del fiume viene detto in froldo; circondario è detto invece l'argine che racchiude un terreno a quota inferiore rispetto a quella del fiume. Quando l'argine si allontana dalla sponda andando da monte a valle è detto soprastante, soggiacente invece quello che se ne avvicina. Particolari argini sono quelli trasversali, detti più comunemente pennelli, un cui estremo è attestato alla sponda, e quelli (cavedoni) eretti attraverso un ramo abbandonato del fiume, con la funzione di favorire la colmata del ramo stesso. Sovente, lungo i fianchi dell'argine corre una stradina, detta berma o risberma; così pure, sulla cresta può passare una strada, anche carrozzabile. Particolarmente importante è la manutenzione di un argine, che consiste nell'evitare i danni provocati da cedimenti o fenditure (fontanazzi), dovuti ad assestamenti del terreno o a una cattiva costruzione dell'argine stesso, oppure da una breccia nel corpo dell'argine (rotta dell'argine). Quando ciò si verifica si deve provvedere prima al tamponamento della falla con mezzi di fortuna, poi alla costruzione di un canale di convogliamento e scarico delle acque (savanella), infine al rifacimento della parte dell'opera danneggiata.
Geomorfologia
Si dice argine detritico di nevaio un accumulo di detrito ai piedi di pareti montuose coperte da nevai. Con argine morenico (o cordone morenico), invece, si intendono depositi detritici di origine glaciale. La presenza di un argine morenico indica, in genere, che in quel luogo il ghiacciaio ha sostato per un periodo di tempo abbastanza lungo da permettere la deposizione di sedimento, oppure che il ghiacciaio è arrivato in quella posizione di massima espansione e poi si è ritirato.
Militaria
Rialzo di terra o di muro eretto a difesa di un accampamento o di una piazza. Opera di fortificazione antichissima, probabilmente già conosciuta nell'età neolitica. Presso i Romani era in genere opera campale in terra rivestita di graticci, intervallata e legata con pali. Nell'argine si distinguono il piede, la scarpata, la spalla, il ciglio, la cresta e le banchine. Presentano interesse militare anche gli argini dei fiumi, perché possono essere sistemati a difesa. Esempi di tale sistemazione furono gli argini del Tagliamento nel 1917 e del Piave nel 1918.