àrdere
Indicev. tr. e intr. (prem. arsi, ardésti, ecc.; pp. arso) [sec. XIII; latino ardēre].
1) Tr., bruciare, incendiare: il fuoco arse la casa; i nemici arsero il villaggio. Per estensione, arroventare, inaridire: la calura ardeva la campagna. Fig., infiammare, eccitare; suscitare in qualcuno un intenso sentimento: la passione ardeva; “drizza li occhi al gran disio che m'arde” (Dante).
2) Intr., consumarsi nel fuoco, essere in fiamme: la legna arde nel camino. Per estensione, disseccarsi, inaridirsi; patire gran caldo: gli alberi ardevano sotto la canicola; ardere dalla febbre, scottare; fig.: ardere dalla sete, provare una sete tormentosa.
3) Fig., risplendere, sfolgorare: i suoi occhi ardono di gioia; “Tutte le chiare stelle ardono in cielo” (Saba); provare un sentimento o un desiderio intenso, appassionato: ardere d'impazienza, di sdegno, d'amore; “Ardo di rivederti” (Leopardi); riferito ai sentimenti stessi, manifestarsi con violenza: l'ira gli ardeva in petto. Di lotte e battaglie, infuriare, imperversare: “Arde la immensa battaglia intorno ad Alesia” (Panzini).