Ìcaro
(greco Íkaros), figlio di Dedalo, è eponimo di un tratto di mare che circonda l'isola di Samo, in cui, secondo un mito, precipitò quando, in fuga col padre da Creta, volando con ali attaccate al corpo con la cera, si portò troppo vicino al sole che sciolse la cera e gli staccò le ali. Si mostrava la sua tomba su un capo del Mare Egeo. § Incerta è, per i sec. VI e V a. C., l'identificazione di Icaro in figure isolate e alate sulla ceramica greca. Una versione del mito di Icaro è forse su alcune arule di Imera raffiguranti un vecchio alato (Dedalo?) che, seduto su un toro, sorregge un giovane esanime (Icaro dopo la caduta?). Raffigurazioni di Dedalo e Icaro in volo e della sua tragica caduta si hanno su vasi apuli, gemme, lucerne, su dipinti pompeiani, in cui l'episodio è inserito in vasti sfondi paesistici, su un sarcofago romano di Messina. Tra le sculture, la più nota è la statua frammentaria di tipo policleteo del Museo Nuovo dei Conservatori a Roma.