Ulivo, L'
denominazione della coalizione politica di centrosinistra italiana. La sua premessa risale al 1994, quando una serie di partiti, associazioni ed espressioni della società civile (PDS, la Rete, i Verdi, Alleanza democratica, PSI, Cristiano Sociali e Rifondazione comunista) si unirono nell'alleanza dei Progressisti per opporsi alla coalizione politica del centrodestra (Polo per le libertà) guidata da S. Berlusconi e vincitrice delle elezioni politiche di quello stesso anno. Come quest'ultima, l'aggregazione del centrosinistra fu favorita dall'introduzione di un nuovo sistema elettorale che, ispirato al modello anglosassone, aveva incoraggiato la formazione di due schieramenti alternativi. Nell'intento di ridurre il numero dei partiti e di assecondare il bipolarismo, la nuova legge elettorale approvata nel 1993 prevedeva infatti il sistema maggioritario uninominale per l'attribuzione del 75% dei seggi e uno sbarramento del 4% per la restante quota del 25% da attribuirsi con il proporzionale. Con il nome di Ulivo, tuttavia, la coalizione nasceva nei primi mesi del 1995 in seguito all'autocandidatura di R. Prodi alla guida di uno schieramento tendenzialmente raggruppante tutte le formazioni politiche della sinistra e del centro avverso alla destra. Dopo un inizio incerto, segnato da tensioni interne e dal clima di instabilità e confusione che aveva caratterizzato la scena politica italiana per tutto l'anno, presentava liste in cui confluivano candidati del Partito popolare italiano (PPI), dell'Unione democratica, di Rinnovamento italiano, del Partito dei democratici di sinistra (PDS) e dei Verdi. Grazie a un accordo elettorale con Rifondazione comunista (cosiddetta desistenza), l'Ulivo vinceva le elezioni politiche dell'aprile 1996 e portava Prodi alla Presidenza del Consiglio. Malgrado alcuni risultati positivi, soprattutto in tema di risanamento finanziario, il nuovo governo era però soggetto a una conflittualità interna alla maggioranza parlamentare tra le forze uliviste e Rifondazione comunista. Le conseguenti tensioni conducevano nel 1998 alla sostituzione di Prodi con il leader del PDS (trasformatosi nei Democratici di sinistra, DS) M. D'Alema, che segnava la definitiva integrazione democratica degli ex comunisti e la trasformazione dell'Ulivo in uno schieramento più pragmatico d'ispirazione liberal-socialista. L'originario spirito unitario ulivista però si corrodeva per la volontà dei partiti centristi di contenere l'egemonia dei DS all'interno della coalizione. Ne era testimonianza la nascita di una nuova forza politica, i Democratici per l'Ulivo (1999), fondata da Prodi con l'adesione di gran parte dei sindaci eletti nelle liste di centrosinistra delle maggiori città e dell'ex magistrato A. Di Pietro, già protagonista di alcune clamorose inchieste sul finanziamento illecito dei partiti (note come Mani pulite) ed eletto senatore dell'Ulivo nel 1997. La creazione dei Democratici innescava oltretutto una concorrenzialità con il PPI, giacché entrambi i partiti si indirizzavano all'elettorato moderato. Queste persistenti tensioni determinavano nel 1999 un cedimento dell'Ulivo alle elezioni europee e una crisi del governo D'Alema, causata appunto dalla volontà dei Democratici (sostenuti in questo dalle forze raccoltesi nel cosiddetto “Trifoglio”, cioè socialisti, repubblicani e UDR) di riequilibrare in senso centrista i rapporti di forza interni alla coalizione. Risolta con un nuovo incarico a D'Alema, la crisi diveniva irreversibile in seguito ai risultati delle elezioni regionali dell'aprile 2000, che sancivano la netta vittoria del Polo per le Libertà. Le rinnovate richieste di una svolta moderata dell'Ulivo avanzate dalle formazioni di centro (tra cui l'UDEUR.) conducevano alle dimissioni di D'Alema e alla nascita di un esecutivo a maggioranza ulivista presieduto da G. Amato, ma senza Di Pietro che formava una sua lista separata. Alle elezioni politiche del maggio 2001 l'Ulivo, non avendo questa volta concordato nessun patto elettorale con Rifondazione comunista, veniva sconfitto dal Polo per le libertà (denominatosi in questa occasione Casa delle libertà) e passava all'opposizione.Nel 2004, dopo una lunga discussione che coinvolgeva tutto il centrosinistra, nasceva, in occasione delle elezioni europee, la lista Uniti nell'Ulivo, formata dai DS, dalla Margherita, dallo SDI e dai Repubblicani europei. Nelle elezioni legislative del 2006 l'Ulivo, con Prodi candidato premier, si presentava solo alla Camera come aggregazione di DS e Margherita, raccogliendo il 31,3 dei consensi. Nel 2008 la coalizione si scioglieva nel Partito Democratico.