Società delle Nazióni
(sigla SdN, SDN; denominata anche Lega delle Nazioni, in corrispondenza alla designazione inglese League of Nations). Organizzazione intergovernativa istituita il 10 gennaio 1920, con l'approvazione del suo Statuto (Patto della SdN, Covenant), che era incorporato nei trattati di pace di Versailles, Saint-Germain, Neuilly e Trianon conclusivi della prima guerra mondiale, per iniziativa delle grandi potenze vincitrici (cioè delle “principali potenze alleate e associate”: Francia, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti d'America, i quali ultimi tuttavia, non avendo ratificato detti trattati, non divennero membri della società). Questi stati, più i tredici Paesi rimasti neutrali durante la predetta guerra e consultati dalla sottocommissione incaricata dell'elaborazione del patto, furono i membri originari, ai quali si aggiunsero via via altri stati in seguito ad ammissione approvata da due terzi dei membri preesistenti. In definitiva assunsero la qualità di membri (prima data) i seguenti stati (la seconda data indica le successive variazioni nella posizione di alcuni membri; il numero massimo di partecipanti è stato, nel momento più favorevole, di 55): Abissinia, 1923 (1936 estinta; illegalmente, a giudizio della Lega); Afghanistan, 1934; Albania, 1920 (1939 notifica dell'egresso); Austria, 1920 (1938 estinta); Argentina, 1920 (fino al 1923 senza effettiva partecipazione all'attività della Lega); Australia, 1920; Belgio, 1920; Bolivia, 1920; Brasile, 1920 (1928 egresso); Bulgaria, 1920; Cecoslovacchia, 1920 (1939 estinta; illegalmente, a giudizio della Lega); Cile, 1920 (1940 egresso); Cina, 1920; Canada, 1920; Colombia, 1920; Costa Rica, 1920 (1927 egresso); Cuba, 1920; Danimarca, 1920 (1940 notifica dell'egresso); Egitto, 1934; Estonia, 1921; Finlandia, 1920 (1941 dichiarazione di cessata collaborazione causa il dissolvimento della società); Francia, 1920 (1941 notifica dell'egresso da parte del governo di Vichy); Germania, 1926 (1935 egresso); Giappone, 1920 (1933 egresso); Grecia, 1920; Gran Bretagna, 1920; Guatemala, 1920 (1938 egresso); Haiti, 1920; Honduras, 1920 (1938 egresso); India, 1920; Iraq, 1932; Iran, 1920; Irlanda, 1923; Italia, 1920 (1938 egresso); Iugoslavia, 1920; Lettonia, 1921; Liberia, 1920; Lituania, 1921; Lussemburgo, 1920; Messico, 1931; Nicaragua, 1920 (1938 egresso); Norvegia, 1920; Nuova Zelanda, 1920; Paesi Bassi, 1920; Panama, 1920; Paraguay, 1920 (1937 egresso); Perú, 1920 (1941 egresso); Polonia, 1920; Portogallo, 1920; Romania, 1920 (1940 notifica dell'egresso); URSS, 1934 (1939 espulsione); Salvador, 1920 (1939 egresso); Santo Domingo, 1924; Spagna, 1920 (1941 egresso); Sudafrica, 1920; Svezia, 1920; Svizzera, 1920; Thailandia (Siam), 1920; Turchia, 1932; Ungheria, 1922 (1941 egresso); Uruguay, 1920; Venezuela, 1920 (1940 egresso). § Scopo fondamentale e caratterizzante dell'unione era di assicurare il mantenimento della pace internazionale (ed eventualmente il suo ristabilimento qualora, nonostante gli sforzi della Lega, essa fosse stata turbata) attraverso la vigilanza e, al caso, l'intervento collettivo degli stati membri, operanti soprattutto tramite gli organi della Lega. La Lega perseguì anche finalità di progresso umano, favorendo la collaborazione fra gli stati nel campo delle scienze, dell'economia, del lavoro, dell'igiene, della lotta contro le piaghe sociali (traffico degli stupefacenti, prostituzione, miseria). Al perseguimento della suprema finalità societaria della tutela della pace e in parte come elemento per la determinazione delle responsabilità in caso di turbamento della stessa, la Lega predisponeva dei procedimenti per la soluzione pacifica delle controversie, sia giuridiche sia politiche, fra gli stati e altre azioni preventive, come la riduzione degli armamenti. Organi principali erano: l'Assemblea, il Consiglio, il Segretariato. Vennero istituiti anche molteplici organi specializzati, fra cui in particolare, fra quelli permanenti, la Commissione per le questioni militari, navali e aeree, la Commissione dei mandati, le Commissioni per la cooperazione intellettuale, per la lotta contro la schiavitù, per la lotta contro il commercio illecito dei narcotici, per le questioni sociali, la Commissione intergovernativa per la protezione dei rifugiati ecc. Istituzioni collaterali, con ampia autonomia, furono l'Organizzazione internazionale del lavoro, tuttora operante, e la Corte permanente di giustizia internazionale, la cui continuazione è l'attuale Corte internazionale di giustizia, organo delle Nazioni unite. L'Assemblea comprendeva le delegazioni di tutti gli stati membri e si riuniva almeno una volta all'anno nella sede della Lega. Il Consiglio, a termini del patto, doveva riunirsi almeno una volta all'anno e constava di due tipi di membri: permanenti (le cinque “potenze alleate e associate” durante la guerra 1914-18) e temporanei (quattro, designati dall'Assemblea, salvo i primi, che erano stati specificamente indicati nel patto: Belgio, Brasile, Grecia e Spagna). Essendo possibili, oltre all'entrata di nuovi membri, l'uscita spontanea e l'espulsione (su voto del Consiglio), la composizione della Lega – e, di riflesso, quella del Consiglio – variò sensibilmente durante il ventennio della sua esistenza: allo scoppio della seconda guerra mondiale, il Consiglio constava di due seggi permanenti (Francia e Gran Bretagna) e di undici temporanei (Belgio, Bolivia, Cina, Egitto, Finlandia, Grecia, Iran, Iugoslavia, Perú, Santo Domingo e Sudafrica). Poiché il Consiglio deliberava all'unanimità dei membri in esso rappresentati – salvo per le questioni di procedura e qualche altra eccezione –, l'appartenenza al Consiglio come membri permanenti conferiva alle Potenze maggiori una posizione di costante privilegio rispetto agli altri stati membri. Il Segretariato era stato inizialmente concepito dagli ideatori della Lega come un organo tecnico, incaricato soprattutto dell'attuazione delle delibere dell'Assemblea e del Consiglio, ai quali organi restava subordinato; in seguito, dato il suo carattere permanente e l'autorità personale del segretario generale (sir Eric Drummond, 1920-33; Joseph Avenol, 1933-40) esso divenne in pratica un influente centro di potere anche per la trattazione dei problemi concreti di politica internazionale coinvolgenti la Lega. Il procedimento caratteristico e culminante che il patto prevedeva per l'attuazione del fine principale della Lega, cioè per la difesa della pace, consisteva nelle cosiddette “sanzioni” collettive. Il patto stabiliva da un lato (art. 10) che ciascuno degli stati membri era tenuto a “rispettare e proteggere” (secondo le proposte del Consiglio) l'indipendenza e l'integrità territoriale degli altri stati membri contro ogni aggressione esterna; dall'altro (art. 16) stabiliva che, in caso di guerra considerata in violazione del patto da una delibera unanime del Consiglio, il cosiddetto Covenant-breaker, cioè lo stato membro o assimilato che risultava violatore, doveva esser sottoposto a sanzioni economiche e, in extremis, poteva esser oggetto di un intervento militare da parte degli altri stati membri. In occasione della guerra italo-etiopica, le sanzioni economiche furono applicate all'Italia dalla maggior parte degli stati membri a partire dal 18 novembre 1935, ma furono poi revocate il 15 luglio 1936 in seguito alla constatazione del crollo dell'Impero etiopico. Con l'invasione della Polonia, nel 1939, che dava inizio alla seconda guerra mondiale, la SdN cessò praticamente di esistere. Formalmente l'estinzione della Lega, alla quale per certi riguardi succedette l'Organizzazione delle nazioni unite, è stata espressa dalla delibera di scioglimento adottata dall'Assemblea il 18 aprile 1946. Le lingue ufficiali nei dibattiti e nelle pubblicazioni della Lega erano il francese e l'inglese. La sede era a Ginevra.