Partìto Democràtico
(PD). Partito politico italiano di centro-sinistra. Nato ufficialmente nell'ottobre 2007 dalla confluenza in un'unica formazione dei Democratici di sinistra, La Margherita e alcune formazioni minori (come i Repubblicani europei). Attraverso una consultazione popolare è stato eletto segretario W. Veltroni. Presidente è stato nominato R. Prodi. I primi atti del nuovo segretario sono stati dedicati a una serie di incontri con i leader anche dei partiti d'opposizione volti a cercare un consenso ampio attorno a temi quali la riforma elettorale e le riforme istituzionali. Alle elezioni di aprile 2008 il partito subiva una pesante sconfitta e si preparava a passare all'opposizione. Nel febbraio 2009, in seguito alla disfatta elettorale nelle amministrative in Sardegna, Veltroni rassegnava le dimissioni e al suo posto veniva nominato temporaneamente Dario Franceschini, fino alle primarie di novembre che vedevano la vittoria di P. L. Bersani. Nel 2011 il partito Democratico assicurava il proprio appoggio al governo tecnico capeggiato da Mario Monti, scelto per fronteggiare la crisi economica. Nel 2013, alle elezioni politiche di febbraio, il PD otteneva una modesta vittoria sul centrodestra, non sufficiente per formare un governo. Fallito un mandato esplorativo condotto dal Segretario Bersani, nell’aprile 2013 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affidava all’esponente del partito Democratico Enrico Letta il compito di formare un nuovo governo. Alle primarie del dicembre del 2013 veniva eletto segretario il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Nel febbraio 2014 cadeva il governo Letta e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affidava a Matteo Renzi il compito di formare un nuovo governo. Guidato da Renzi, alle europee del 2014 il Partito Democratico otteneva il maggior successo elettorale della sua storia, con il 40% dei consensi. Nel dicembre 2016 Renzi rassegnava le dimissioni da Presidente del Consiglio in seguito all’esito negativo del referendum costituzionale, da lui fortemente voluto. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incaricava allora l’ex ministro degli affari esteri del governo Renzi, Paolo Gentiloni, di formare un nuovo governo. Nel febbraio 2017 Renzi si dimetteva anche dalla Segreteria del partito, ma veniva rieletto nell’aprile dello stesso anno. Alle elezioni politiche del 2018 il Partito Democratico si presentava in coalizione con altri partiti di centrosinistra e otteneva solo il 19% dei voti, il peggior risultato della sua storia. Il modesto risultato elettorale portava Renzi a dimettersi dalla Segreteria del partito, sostituito da M. Martina. Nel 2019 Nicola Zingaretti vinceva le primarie e diventava segretario del Partito Democratico. Alle europee del maggio 2019 il Partito Democratico registrava un lieve recupero rispetto alle politiche dell’anno precedente, attestandosi al 22%. Nell’agosto 2019, cadeva il primo governo Conte e il Partito Democratico si rendeva disponibile per formare un governo con il Movimento 5 Stelle, nuovamente guidato da Giuseppe Conte. Nel settembre 2019 Matteo Renzi usciva dal Partito Democratico e formava il movimento politico Italia Viva. In seguito alla caduta del governo Conte II, il Partito Democratico assicurava il proprio appoggio al governo guidato da Mario Draghi, insediatosi il 13 febbraio 2021. In seguito alle dimissioni del segretario Zingaretti, logorato dai dissidi interni al partito, il 14 marzo 2021 quasi all’unanimità l’Assemblea nazionale eleggeva come nuovo segretario, da candidato unico, Enrico Letta.