Definizione

sm. [sec. XIX; da olo-+greco kainós, recente]. Il superiore dei due periodi in cui è suddiviso il Neozoico detto anche attuale essendo il periodo più recente.

Descrizione generale

Sebbene non esistano criteri univoci per stabilire il limite con il sottostante Pleistocene, un accettabile limite di riferimento è dato dalla scomparsa delle calotte dei grandi ghiacciai continentali, il cui ritiro si ritiene avvenuto ca. 8000 anni fa in Europa e ca. 5000 anni fa nell'America Settentrionale. Alcuni stratigrafi stabiliscono il limite in corrispondenza al punto medio del riscaldamento generale degli oceani (tra i 12.000 e gli 11.000 anni fa), oppure al punto medio dell'aumento del livello dei mari (ca. 13.500 anni fa), quando però i ghiacci coprivano ancora vaste aree dell'Europa e dell'America. Gli studi di palinologia hanno indicato che tra i 6000 e i 4000 anni fa i climi erano generalmente più caldi che non gli attuali e tale intervallo è stato considerato come un “optimum climatico”. Successivamente il clima si è nuovamente raffreddato e si sono verificati alcuni episodi di espansione glaciale. L'Olocene coincide, nella sua parte iniziale, largamente col Neolitico e si può considerare ancora in atto.

L'esempio del Mar Baltico

L'analisi dei cambiamenti climatici nel corso dell'Olocene trova un'ottima esemplificazione nell'area del Mar Baltico, dove la cronologia assoluta è stata stabilita anche attraverso lo studio delle varve. Con la fusione della calotta glaciale pleistocenica (che aveva provocato una depressione crostale dell'ordine di un metro ogni quattro di ghiaccio) si è iniziato nella regione scandinava, come del resto anche nelle altre regioni glacializzate un movimento positivo di aggiustamento isostatico il quale, interferendo con le oscillazioni del livello marino, ha provocato alterne vicende nel bacino del Mar Baltico con formazione di bacini aperti o chiusi che hanno preso nome dai resti di invertebrati acquicoli diffusisi nei vari intervalli di tempo. All'inizio dell'Olocene il mare sostituì la serie di laghetti periglaciali (mare a Yoldia); più tardi, in seguito alla formazione di un istmo fra Svezia meridionale e penisola danese, questo mare divenne un vasto bacino lacustre (lago ad Ancylus) durato ca. un migliaio d'anni. Il lago fu nuovamente sostituito da un bacino marino (mare a Littorina) assai vasto in concomitanza con una fase d'innalzamento della temperatura media. Il clima ebbe poi un lento, progressivo raffreddamento, con alcune oscillazioni che provocarono il formarsi prima di un bacino salmastro (mare a Limnaea) poi di un bacino marino (mare a Mya) che assunse la conformazione dell'attuale Baltico. Le oscillazioni climatiche sono comprovate dai resti fossili che testimoniano di un passaggio da clima freddo (tundra) a temperato caldo (querceto), a temperato freddo (faggeta).

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