Guattari, gròtta-
una delle principali cavità naturali che si aprono alla base del monte Circeo (provincia di Latina). Scoperta nel 1939 da A. C. Blanc, fu oggetto di scavi nello stesso anno da parte di Blanc e L. Cardini e, nel 1950, di A. G. Segre. Alla base del riempimento si trova un livello di spiaggia marina attribuito al Tirreniano (circa 100.000 anni fa), sormontato da livelli sabbiosi (6-4) e di terre brune (3-2); il livello superficiale (1) è costituito da una paleosuperficie ingombra di pietre, scivolate all'interno della cavità, e di oltre 600 resti faunistici attribuiti per la maggior parte a cervo, bue, iena e cavallo. La grotta rimase chiusa per una frana che ne ostruì l'accesso fino al momento della sua scoperta. Le industrie rinvenute nel deposito esterno e nei livelli soprastanti la spiaggia tirreniana rappresentano un Musteriano cosiddetto “pontiniano”, con caratteri vicini al gruppo charentiano di tipo Quina. Tale industria è associata a ippopotamo, elefante, daino, cavallo, rinoceronte, iena, orso, cinghiale, bue selvatico, capriolo, volpe, lepre e qualche uccello. Un cranio umano (Circeo 1), in perfetto stato di conservazione, e una mandibola (Circeo 2) vennero rinvenuti all'interno della grotta nel 1939; una seconda mandibola, anch'essa umana (Circeo 3), fu trovata da A. Ascenzi e G. Lacchei nel 1950, nella breccia fossile aderente alla parete esterna della cavità. Questi tre resti umani, studiati inizialmente da S. Sergi e A. Ascenzi, sono attribuiti al gruppo dei neandertaliani classici. Il cranio, giacente tra alcune pietre disposte circolarmente a esso, presenta un allargamento della base che gli studiosi hanno considerato una sorta di testimonianza di cannibalismo rituale (estrazione del cervello). Successivamente, altri ricercatori, che hanno ripreso lo studio dei resti umani e della paleosuperficie, hanno contestato l'intenzionalità dell'allargamento della base cranica e sostenuto che l'insieme della paleosuperficie rappresenterebbe una tana di iene, alle quali si dovrebbe l'introduzione all'interno della cavità dei numerosi resti ossei e dello stesso cranio.