Franchi
nome con cui a cominciare dal sec. III furono indicate varie tribù germaniche (Camavi, Catti, Sali, Ampsivari, Brutteri, ecc.) stanziate sul basso Reno e particolarmente bellicose: nel 258 e 276 compirono due profonde e sanguinose incursioni in Gallia. Nel corso del sec. IV, tuttavia, la loro penetrazione fu parzialmente contenuta: alcune tribù riconobbero la sovranità romana, altre poterono, per concessione dei Romani, stanziarsi entro i confini dell'Impero; altre ancora, insediate sui confini in qualità di foederati, contribuirono alla difesa del limes contro altre popolazioni germaniche. In questo periodo – in cui i Franchi appaiono già divisi in due grandi gruppi: i Ripuari (rivieraschi) sul Reno, e i Sali, lungo la costa del Mare del Nord – i contatti coi Romani furono frequenti. Tuttavia, al tempo delle grandi invasioni del sec. V, i Franchi si unirono agli altri Germani nell'attacco contro la Gallia. Fermati dapprima da Ezio (428), dopo la sua morte varcarono definitivamente il Reno: i Ripuari si attestarono fra il Reno e la Mosa, occupando Colonia e Treviri; i Sali si spinsero più a occidente e più a sud, dando vita al regno di Cambrai e poi a quello di Tournai. Nel giro di pochi decenni i Sali di Tournai, sotto la guida dei sovrani merovingi, unificarono il popolo franco ed estesero contemporaneamente il loro dominio, divenendo la più importante monarchia germanica. Con la battaglia di Soissons (486), il re Clodoveo (481-511) sconfisse il capo gallo-romano Siagrio, occupandone i territori dalla Somme fino alla Loira; nel 507 furono sconfitti i Visigoti e conquistata l'Aquitania, nel 531 furono assoggettati i Turingi, nel 532-534 i Burgundi. Agli inizi del sec. VI risale la codificazione del diritto franco (la Lex Salica è del 481-511 circa, la Lex Ribuaria del sec. VI o forse successiva, del sec. VIII). Con l'estendersi della loro monarchia i Franchi, poco numerosi e inclini a fondersi con le popolazioni gallo-romane, persero l'originaria compattezza e molte delle caratteristiche più antiche: conservarono tuttavia a lungo le loro credenze religiose e il loro diritto, che venne attestato ancora per molti secoli dalle professioni di legge franca, in tutta l'area della loro monarchia.