Bakunin, Michail Aleksandrovič
pensatore e rivoluzionario russo ( Prjamuchino 1814-Berna 1876). Teorico dell'anarchismo, ebbe una vita particolarmente avventurosa, dedita all'attività rivoluzionaria e alla chiarificazione dei suoi principi teorici e della strategia d'azione; viaggiò continuamente attraverso l'Europa, per diffondere le sue idee e preparare piani di insurrezione. Il suo pensiero maturò a Berlino, a contatto con la scuola della sinistra hegeliana, dalla quale mutuò le linee della critica radicale alla società esistente. I moti del 1848 lo videro instancabile agitatore; nel 1851, dietro richiesta del governo russo, fu estradato e inviato in Siberia. Fuggito nel 1861 e giunto in Italia (1864), chiarì il suo pensiero, mostrando incondizionata fiducia nelle potenzialità rivoluzionarie delle masse contadine e nella carica dirompente delle ribellioni spontanee, mettendosi in contrasto insanabile con Marx. Inoltre l'adesione alle tesi materialistiche e positivistiche lo spinse ad attaccare Mazzini per il carattere spiritualistico, anzi “teologistico”, del suo programma, che faceva appello non alla forza ma agli ideali del dovere. Abbandonata l'Italia nel 1867, Bakunin viaggiò a lungo attraverso l'Europa, fermandosi in Svizzera. Il suo piano politico, sempre ispirato alle tumultuose esperienze dell'uomo di azione, non teme di contraddirsi nel presentare unitamente la necessità della storia e la libertà dell'individuo; anzi, da tale contraddizione egli trae uno stimolo singolare ed efficace per i suoi propositi di lotta contro tutte le istituzioni sociali (lo Stato in primo luogo) che limitano e ostacolano la piena realizzazione del primato dell'individuo, quale può ottenersi solo in una società collettivistica anarchica. Le sue opere, nelle quali Bakunin annunciava l'avvento di un'umanità senza classi, senza dogmi, senza formazioni statali, senza guerre, in cui gli uomini avrebbero potuto vivere in collaborazione fraterna, fruendo di una libertà schietta e intera, senza conoscere né l'autorità né l'ubbidienza, dediti a un lavoro spontaneamente accettato, sono state raccolte in edizione francese (Oeuvres complètes, 1895-1913).