Approfondimenti

La forma dell'alveo

Il termine "alveo", o "letto", indica la sede entro cui scorrono le acque di un fiume e che esso stesso si scava grazie all'azione erosiva della corrente. In esso si distinguono le seguenti parti:

  • il letto d'inondazione (o alveo maggiore) è la fascia potenzialmente inondabile dal fiume durante le piene storiche. Spesso, il prelievo di materiali (per esempio, sabbie e ghiaie) da un corso d'acqua da parte dell'uomo ha abbassato il piano di scorrimento della corrente, che fluisce incassata profondamente tra le sponde, in modo che l'esondazione delle acque risulta frenata. Gli interventi umani sono comunque recenti e i loro effetti non hanno ancora cancellato le forme naturali. Il profilo trasversale del letto d'inondazione ha una forma leggermente convessa;
  • il letto ordinario (o alveo di piena) è il solco occupato dalla corrente durante le piene ordinarie, quelle che si ripetono a ogni autunno e primavera. È delimitato ai lati da due scarpate quasi verticali ben evidenti, che lo collegano con il piano più rilevato del letto d'inondazione. È formato da materiali grossolani, sedimentati dall'energia della corrente, maggiore nei momenti di grande portata. In genere, è poco colonizzato da vegetazione arborea, la cui crescita è impedita dalla ricorrenza delle alluvioni. La superficie del letto ordinario è irregolare, rimodellata dal continuo variare della dinamica del corso d'acqua;
  • il letto di magra (o canale di scorrimento) è la fascia più profonda, occupata dalla corrente durante i periodi di magra. Non ha limiti ben netti verso il letto ordinario, nel quale divaga, talora concentrandosi in un solo canale, talora dividendosi in più bracci, intercalati da isolotti effimeri, rimaneggiati a ogni piena.