Cos'è e come fu utilizzato lo Zyklon B durante il regime nazista?
Lo Zyklon B (tradotto letteralmente Ciclone B) è il nome commerciale attribuito a un agente tossico a base di acido prussico (acido cianidrico) utilizzato soprattutto nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Majdanek.
Simbolo emblematico della Shoah, lo Zyklon B fu sviluppato negli anni ’20 e nacque come insetticida: si presentava sotto forma di granuli, composti di polpa di legno, impregnati di acido cianidrico e di gas lacrimogeno (quest’ultimo elemento era fondamentale per segnalare la presenza dello Zyklon prima dell’effettiva evaporazione); una volta estratto dai contenitori, l’acido cianidrico contenuto nei granuli necessitava di soli 26 gradi centrigradi per evaporare e diffondersi velocemente nell’aria.
Inizialmente questo agente letale fu utilizzato per combattere i pidocchi e i focolai di tifo, problemi ricorrenti nei campi di concentramento: le cosiddette “camere della morte” avevano delle aperture apposite per introdurre lo Zyklon B e uccidere in dieci minuti fino a 2000 persone.
La produzione del letale agente fumigante era affidata alla I.G. Farben, azienda chimica tedesca: proprietari e collaboratori furono processati duranti i cosiddetti Processi secondari di Norimberga, con protagonisti membri del potere militare, politico ed economico della Germania nazista.