Perché si festeggia il carnevale?

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Il Carnevale ha radici molto antiche. Si tratta di una festa di origine cristiana che aveva luogo il giorno prima dell’inizio della Quaresima quando, come da prescrizione ecclesiastica, veniva fatto divieto di consumare carne, tant’è che la parola deriva dal latino carnem levare ossia “eliminare la carne”.

Il periodo del Carnevale si colloca infatti tra l’Epifania e il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri (martedì grasso). Il termine carnevale fu introdotto solo alla fine del XIII secolo dal giullare Matazone da Calignano.

Testimonianze documentarie farebbero risalire il carnevale già all’VIII secolo d.C. in concomitanza con i saturnali un ciclo di festività facenti parte della religione romana in cui ci si lasciava andare ai piaceri del cibo e del corpo. Durante tutto il periodo dei saturnali veniva messo in atto un sovvertimento delle gerarchie e degli ordini sociali che portava allo scambio di ruoli e al camuffamento della propria identità. Da qui l’uso delle maschere. Un momento in cui era lecito rompere gli schemi e lasciarsi andare alla dissolutezza. Il carnevale, portatore di caos e scompiglio, segnava anche l’inizio di un rinnovamento che avrebbe accompagnato gli uomini fino all’anno seguente.