Titanic: la storia di un naufragio, la fine di un'epoca

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La notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 si verificò quello che viene ricordato come il naufragio più tragico della storia. Parliamo del Titanic, il transatlantico che affondò proprio durante il suo viaggio inaugurale (a quattro giorni dalla partenza) verso l’America 100 anni orsono e che costò la vita a più di 1500 persone delle 2223 imbarcate.

Il naufragio del Titanic lasciò particolarmente sconvolta l’opinione pubblica in quanto, fin dall’inizio, se ne era parlato come una delle navi più sicure e all’avanguardia mai realizzate fino ad allora, oltre che la più grande del mondo. Lo dimostra anche l’ingente costo che l’opera comportò, circa 1,5 milioni di sterline pari a 95 milioni di odierni euro, e il numero di operai impiegati, quasi 3000 per un’imbarcazione del peso di 46.328 tonnellate e una lunghezza di 269 metri. Naturalmente, per ammortizzare i costi, i biglietti di prima classe ebbero un prezzo a dir poco esorbitante per l’epoca, circa 3.100 dollari (70.000 euro odierni) mentre quelli di terza classe 32 dollari.

La costruzione del Titanic ebbe inizio il 31 marzo 1909 su progetto di William Pirrie e dell'architetto Thomas Andrews nei cantieri navali di Belfast in Irlanda, con lo scopo di offrire un collegamento settimanale ed efficiente con l’America. Esattamente il 31 marzo di tre anni dopo, il Titanic era completato e pronto a partire dal porto di Southampton per la sua prima traversata: certo, però, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stata anche l’ultima.

Alla base del disastro, la collisione con un iceberg di cui l’equipaggio si accorse troppo tardi. Inutili, infatti, le manovre per cercare di evitarlo. L’impatto avvenne alle 23:40 del 14 aprile e nel giro di 2 ore e 40 minuti il transatlantico affondò spezzandosi in due. In base alle ricostruzioni successive, è stato appurato che il Titanic viaggiava a una velocità molto sostenuta (circa 22,5 nodi) che può aver influito sull’impossibilità di effettuare manovre per aggirare l’ostacolo.

Inoltre, dalle indagini e dal processo, emerse che l’equipaggio sarebbe stato sprovvisto di binocoli e cannocchiali, ciò impedì un precoce avvistamento dell’iceberg che avvenne a occhio nudo quando ormai era già troppo vicino.

L’inchiesta apertasi dopo il naufragio mise anche in luce come, lo stesso 14 aprile alle ore 13.30, al direttore della compagnia White Star (di cui il Titanic era la punta di diamante), Bruce Ismay che si trovava a bordo, fu consegnato un messaggio in cui veniva segnalata la presenza di ghiaccio proprio sulla rotta del transatlantico. Ismay decise che sarebbe stato opportuno spostare di poco la rotta della nave senza , tuttavia, diminuirne la velocità, provvedimento che evidentemente non fu sufficiente.

L’affondamento del Titanic, oltre ad aver segnato tragicamente la storia, è stato visto come il simbolo della fine di un’epoca. Un’epoca di sfarzo e di progresso sia scientifico che tecnologico che contraddistinse quella che gli storici hanno definito la Belle époque che si concluse definitivamente pochi anni dopo con lo scoppiò della Prima Guerra Mondiale (nel 1914). Le speranze, i sogni e le aspettative riposte in un mezzo simbolo del progresso, naufragarono insieme con i suoi artefici.

Nel 2012 in occasione del centenario, il relitto del Titanic che si trova a circa 4000 metri di profondità al largo di Terranova, viene inserito nella Convenzione dell'Unesco per la protezione del patrimonio culturale subacqueo. Fino a prima del centenario, i suoi resti non potevano essere protetti dall’Unesco in quanto la Convenzione si applica solo ai relitti sommersi da almeno un secolo. Adesso, anche il Titanic può beneficiare di questo privilegio.