Maria Montessori: la vita e la rivoluzione della mamma di tutti i bambini del mondo
Un nome, un metodo. Maria Montessori è stata una personalità indissolubilmente legata all’educazione, all’infanzia e alla cura dei bambini. Eppure, prima di essere una scienziata e pedagogista stimata ancora oggi in tutto il mondo, Montessori è stata una pioniera del femminismo, capace di affermare il proprio pensiero in un mondo fortemente dominato dagli uomini. Donna proiettata nel futuro, scomparsa il 6 maggio 1952) il nome di Maria Montessori è ancora oggi sinonimo di dedizione e di tenacia.
Chi era Maria Montessori
Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori, è nata a Chiaravalle il 31 agosto 1870. I suoi genitori, Alessandro Montessori e Renilde Stoppani, erano entrambi istruiti e appassionati alle idee risorgimentali per un'Italia unita.
L'infanzia
Maria Montessori inizia in modo non brillante i suoi studi. Affronta le scuole elementari con difficoltà a causa di numerosi problemi di salute, tra cui una lunga rosolia. La famiglia deve spostarsi prima a Firenze e poi a Roma, dove Montessori completa gli studi.
I modelli di vita
Tra i modelli di vita che hanno ispirato il carattere e la condotta di Maria Montessori c'è sicuramente mamma Renilde Stoppani. Autodidatta e grande amante della lettura, è stata la personalità femminile a cui si è ispirata per portare avanti con determinazione i suoi scopi professionali. È lei a consigliarle di non sposarsi pur di non rinunciare a tutti gli sforzi fatti per entrare all'università.
Un'altra figura importante per la sua formazione è quella dello zio Antonio Stoppani, abate e naturalista, ancor oggi celebre per essere stato autore del fortunato volume Il Bel Paese.
Gli studi
Il padre Alessandro vuole per lei un futuro da semplice maestra, ma mamma Renilde la sostiene nel voler coltivare la sua passione per la matematica e la biologia.
Gli studi
Maria Montessori non può iscriversi subito alla facoltà di nedicina, come era sua ferma intenzione, perché non ha il diploma di maturità classica. Così si iscrive alla Facoltà di Scienze e, dopo due anni, si trasferisce presso la Facoltà di Medicina dell'Università "La Sapienza" di Roma, sostenuta dal ministro Baccelli e anche da papa Leone XIII. Il pontefice le dedica questo pensiero: «Tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico». La sua tenacia la porta lontano: nel 1896 è una delle prime donne italiane a laurearsi in medicina e a far valere le proprie idee in un universo professionale quasi totalmente maschile.
L'interesse per i bambini
Nonostante la laurea in medicina, Maria Montessori diventa famosa nell'ambito della pedagogia scientifica applicata. Non a caso viene spesso ricordata come “la mamma di tutti i bambini del mondo”. Dopo la laurea, diventa assistente alla Clinica Psichiatrica Universitaria di Roma e comincia a lavorare con i bimbi affetti da problemi psichici o di apprendimento: è proprio qui che vengono gettate le basi di quello che è ancora conosciuto oggi come il “metodo Montessori”, elemento imprescindibile dell’educazione moderna e contemporanea.
Tuttavia, per lungo tempo non si è concessa di amare un bambino in particolare, suo figlio Mario, avuto dalla relazione con Giuseppe Ferruccio Montesano, con cui lavora per lunghi anni come assistente presso la clinica psichiatrica dell'Università di Roma.
L'elaborazione del Metodo Montessori
Nel 1898 si presenta a Torino, al congresso pedagogico, dove porta i risultati delle sue prime ricerche. Dopo breve tempo, diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Con lo spostamento dei suoi interessi sul lato dell'educazione, decide di rinnovare le sue basi culturali laureandosi in filosofia. L'anno successivo aderisce alla Società Teosofica, alla quale rimane legata negli anni a venire, tanto che si troverà a passare gli anni della seconda guerra mondiale ad Adyar, nella sede internazionale della società. Nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia ed ha finalmente la possibilità di occuparsi dell'organizzazione educativa degli asili infantili.
Nel 1909 mette per iscritto la prima versione del suo Metodo. Tiene il primo corso di formazione per maestre sulla sua metodologia e la la baronessa Franchetti inaugura una "Casa dei Bambini" presso villa Montesca. Maria Montessori lavora con i bambini e sull’educazione, mette fine al rigido e severo metodo d’insegnamento dell’epoca per aprire le porte a un metodo di insegnamento capace di favorire i talenti naturali dei più piccoli. Secondo la Montessori è solamente lavorando sulla spontaneità e sull’innata creatività dei più piccoli che si può instillare in questi ultimi anche la capacità di rispettare le regole e l’autorità.
Il presunto legame con il regime fascista
Negli anni a venire Maria Montessori viene a contatto con il regime fascista, che negli anni Venti loda il suo Metodo. La Società degli amici del metodo viene trasformata in Ente morale, prendendo il nome di Opera Nazionale Montessori, con sedi a Napoli e a Roma, di cui lo stesso Benito Mussolini diventa presidente. Ma dieci anni dopo il regime disconosce il Metodo Montessori, chiudendone la Regia scuola triennale del Metodo Montessori, incaricata di preparare gli insegnanti. Nel 1934 i contrasti insanabili con l'establishment fascista la costringono a lasciare l'Italia.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Maria Montessori è in India con il figlio Mario, dove viene internata in quanto cittadina di un Paese nemico. Viene rilasciata nel 1944 e torna in Europa nel 1946.
Gli ultimi anni
Trasferitasi temporaneamente presso amici nella città di Noordwijk, nei Paesi Bassi. Incerta se accettare, fortemente dissuasa dal figlio che teme per la sua salute a causa di un viaggio così lungo, Maria Montessori muore il 6 maggio 1952 a Noordwijk. Sulla sua tomba si legge, in lingua italiana: «Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».
Il metodo Montessori
Il Metodo Montessori muove i suoi passi dallo studio dei bambini e delle bambine con problemi psichici, per poi allargarsi allo studio dell'educazione di tutti i bambini. Nel suo impianto teorico Montessori sostiene che il bambino è un essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali. Il principio fondamentale è quello della libertà dell'allievo, dato che solo questo fattore favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà emerge poi la disciplina.
Principi del metodo
Per Montessori la disciplina deriva dal lavoro libero, dove emerge l'interesse autentico, dato che in questa condizione sceglie il lavoro, assecondando il proprio istinto. Secondo Maria Montessori è proprio il movimento a giocare un ruolo centrale, poiché la personalità si forma con il crescere all'unisono di facoltà psichiche e facoltà motorie. È quando il bambino impara a muoversi seguendo uno scopo che sia connesso con l'attività psichica che saprà dirigere la propria volontà: solo allora sarà disciplinato.
Il metodo nelle scuole elementari
Nelle "Case dei Bambini" il lavoro è basato sul movimento in un ambiente costruito a misura di bambino, in cui egli può scegliere la propria attività, seguendo l'istinto e risvegliando interesse e concentrazione. Ma per sviluppare disciplina e volontà, sono necessari esercizi metodici, in cui l'insegnante aiuterà il bambino.
Nel periodo infantile la creatività è al picco. La mente del bambino assorbe le caratteristiche dell'ambiente circostante, facendole proprie e crescendo attraverso di esse. Non per niente definisce questo stadio "mente assorbente". Nel Metodo Montessori i bambini venivano incoraggiati a prendersi cura di sé stessi e ad assumere decisioni autonome.
L'eredità di Maria Montessori
L'eredità di Maria Montessori non è solo nel suo Metodo, oggi adottato in tutto il mondo. Il suo sguardo sul bambino ci ha mostrato il grandissimo potenziale dei piccoli. Ha messo in evidenza il ruolo passivo che l'adulto deve avere, rimanendo in disparte senza rubare le esperienze all'infanzia. Montessori ha insegnato ai maestri a fare un passo indietro per permettere al bambino di tirare fuori il suo grande potenziale.
Ma Maria Montessori ha lasciato in eredità anche una grande prova di femminismo, resistendo alla volontà paterna di diventare una maestra e realizzando il suo sogno di diventare una scienziata, imponendo il suo pensiero in un mondo prettamente maschilista.
Curiosità su Maria Montessori
Sono stati fatti molti omaggi a Maria Montessori. Primo fra tutti, la sua effigie sulle famose mille lire, ultima moneta corrente in Italia prima dell'Euro. Ma anche il cinema ha dedicato molto spazio alla sua figura. Uno dei film a lei dedicati è del 2007: Maria Montessori. Una vita per i bambini. A dirigere Paola Cortellesi, interprete della famosa pedagoga, è stato Gianluca Maria Tavarelli.