vecchiaia

periodo della vita caratterizzato dal progressivo decadimento dell'organismo.
Vecchiaia e decadimento fisico. A livello dell'apparato cutaneo cambia la pigmentazione della pelle e dei capelli, compaiono macchie scure e la perdita di tessuto elastico produce raggrinzimenti della cute. A livello dell'apparato osteo-muscolare si registra una diminuzione della statura causata dal ridotto spessore dei dischi intervertebrali. Il tessuto connettivo, perdendo di elasticità, provoca rigidità e deformazioni articolari (artrosi), il contenuto di sali minerali delle ossa subisce dei cambiamenti determinando la presenza dell'osteoporosi, i muscoli perdono massa e tono. A livello dell'apparato cardio-circolatorio sono presenti difficoltà nella circolazione del sangue a causa dell'indurimento e dell'ispessimento delle arterie, il rifornimento di ossigeno non viene più soddisfatto prontamente come un tempo determinando una diminuzione di energia. La pressione arteriosa può aumentare perché il sangue viene pompato con maggiore sforzo dal cuore nei vasi a causa dell'indurimento delle pareti arteriose e del ridotto tono del tessuto miocardico. A livello dell'apparato respiratorio può comparire un'insufficienza respiratoria a causa della perdita di elasticità delle pareti polmonari. A livello dell'apparato escretore si registra una diminuzione della filtrazione renale. A livello del sistema nervoso centrale il decremento numerale di neuroni non inficia le attività intellettuali in cui si registra solo una diminuzione della memoria a breve termine e un tempo di reazione agli stimoli maggiore. Per quanto riguarda la registrazione degli stimoli esterni si possono notare: una minore capacità nella visione da vicino (presbiopia), una riduzione dell'udito (maggiormente per i toni alti), una diminuzione di percezione del tatto, del gusto e dell'olfatto, oltre a una certa alterazione del senso dell'equilibrio, infine una ridotta capacità di percezione delle variazioni di temperatura.
La salute nella vecchiaia. Questi dati biologici non giustificano però l'atteggiamento verso gli anziani determinato dalla mentalità dominante nel mondo industrializzato, nel complesso negativa nei confronti delle persone che diventano improduttive quando lasciano il lavoro per raggiunti limiti d'età. È necessario conoscere le limitazioni imposte dalla vecchiaia ma è altrettanto indispensabile imparare ad accettarle, mettendo a frutto quanto si è imparato durante tutta la vita. Si ritiene comunemente che la vecchiaia cominci verso i 60-65 anni ma per molti sembra che il tempo non passi fino agli 80 anni, per altri invece il decadimento fisico e mentale avviene tra i 60 e i 70 anni. La vecchiaia è un periodo in cui, più frequentemente che in altri periodi della vita, compaiono malattie e disturbi di diverso genere; tuttavia la malattia non è un evento normale nella vecchiaia, come non lo è in nessuna altra fase della vita perché l'organismo umano ha un'ottima capacità di adattamento. Anzi la gerontologia ha evidenziato che molte malattie considerate proprie solo della vecchiaia vengono invece preparate negli anni giovanili. Per esempio, le cattive abitudini alimentari possono generare disturbi cardiaci, infarto, ipertensione, diabete, alcune forme di cancro, come del resto la vita sedentaria, il fumo, l'assunzione eccessiva di alcolici, l'obesità possono generare tumori, enfisema polmonare, demenza senile. La maggiore attenzione è oggi concentrata sull'invecchiamento cerebrale grazie a nuove tecniche diagnostiche come la TAC o la RMN e alla scoperta di nuovi farmaci che rallentano il decadimento del tessuto nervoso. In questo periodo della vita incide notevolmente sulle possibilità di reazione alla malattia lo stato psicologico, di depressione minore o maggiore, in cui la persona si trova. Un giusto equilibrio tra attività lavorativa (volontariato, per esempio), ricreativa (coltivazione di hobby, per esempio) e attività fisica (esercizi di mobilizzazione delle articolazioni, andare in bicicletta, camminare, per esempio) è indispensabile anche nella terza età. Va poi combattuto il diffuso pregiudizio secondo il quale la vita sessuale in una coppia di anziani non possa esistere. La sola vera impossibilità è quella della donna di generare dopo la menopausa: per il resto, si registra, tanto nell'uomo quanto nella donna, un certo calo della libido che non impedisce i rapporti sessuali.