Fuochi d'artificio
Valencia, fuochi d'artificio durante la festa delle fallas in onore di San Giuseppe La pirotecnica è l'arte di fabbricazione dei fuochi d'artificio usati a scopo di svago o di spettacolo. Originariamente il termine aveva il significato più generale di “tecnica di lavorazione mediante il fuoco” e in questa accezione lo usò il senese Vannoccio Biringuccio nel trattato "De la pirotechnia libri X" (1540).
Isola di Rodi, fuochi d'artificio in occasione della festa dei fiori che si svolge in primavera Le prime notizie riguardanti i fuochi artificiali vengono dalla Cina, dove pare vennero impiegati addirittura nel 1232 a. C., durante l'assedio di Kai-Fung-Fu (Pien-King). È tuttavia certo che la loro diffusione coincide con la diffusione della polvere nera, scoperta appunto dai Cinesi ma introdotta in Europa solo verso il 1250.
South Carolina, Charleston, festeggiamenti per il giorno dell'indipendenza Grande sviluppo ebbe la pirotecnica nei primi anni del sec. XIX, in seguito all'utilizzazione del clorato di potassio scoperto da Claude-Louis Berthollet nel 1788. Questa sostanza consentiva, per la prima volta, la combustione in assenza di aria, semplificando notevolmente la preparazione dei contenitori (artificio).
Bari, fuochi d'artificio sul mare durante la festa patronale di S. Nicola I mezzi pirotecnici per i fuochi d'artificio sono costituiti schematicamente da tre parti principali: il cartoccio, involucro di forma varia, spesso cilindrica, destinato a contenere la carica; la carica, composizione pirotecnica che deve produrre un determinato effetto; l'innesco, la parte incendiva per dare avvio alla combustione.
Catania, fuochi d'artificio durante la festa di Sant'Agata Le composizioni pirotecniche della carica, numerose e diverse a seconda degli effetti voluti, sono costituite da un comburente (clorato e perclorato potassico, nitrato potassico, nitrato di sodio, nitrato di bario, ecc.) e un combustibile (carbone di legna, gomma lacca, destima, zolfo, farina di legno, e varie altre sostanze) per ottenere luci colorate.
Venezia, fuochi d'artificio durante la festa del Redentore Nei fuochi d'artificio gli inneschi prevalentemente usati sono: stoppini, micce rapide, candele incendive e accenditori elettrici. Gli stoppini sono costituiti da fili di cotone, da tre a otto, intrecciati, che vengono immersi sino a esserne impregnati in una pasta incendiva.
Pisa, Lungarno durante la Luminaria di San Ranieri In base alle diverse caratteristiche gli artifici si possono distinguere in: fuochi fissi, quelli destinati a bruciare nel luogo dove vengono posti; fuochi aerei, destinati a bruciare o esplodere in aria (principalmente i razzi e le bombe); fuochi di guarnizione, piccoli artifici posti all'interno dei fuochi aerei o fissi per ottenere effetti particolari.
California, Disneyland, il Castello della Bella Addormentata illuminato da fuochi d'artificio I fuochi d'artificio sono sostanze chimiche in grado di dar luogo a reazioni di esplosione di vario colore, sono realizzati con polvere pirica e destinati a spettacoli all'aperto.
Campania, fuochi d'artificio per la Disfida dei Trombonieri Esistono in commercio parecchi tipi di fuochi d'artificio spesso utilizzati allo scopo di allestire spettacoli pirotecnici. I fuochi d'artificio però posso essere usati anche a scopo di divertimento privato, in tal caso si distinguono quelli per ambienti chiusi (serpenti di faraone, neve artificiale, ecc.), e quelli per l'aperto (turbini, bengalini, ecc.).
Napoli, fuochi d'artificio sul mare durante la festa di Piedigrotta Generalmente i fuochi d'artificio creano quattro tipi di effetti: luce, rumore, fumo e materiale solido in combustione che lentamente finisce per terra.