I segreti del Colosseo, tra passato e presente: un viaggio alla scoperta dell'Anfiteatro Flavio
E' forse uno dei monumenti più conosciuti al mondo, simbolo di antichi fasti e lotte cruente. Il Colosseo è una delle sette meraviglie del mondo, nonché il più imponente monumento antico giunto ai giorni nostri così ben conservato.
Simbolo di una civiltà che ha dominato per secoli il mondo allora conosciuto, il Colosseo sovrasta Roma da oltre 2000 anni, rappresentando oggi una delle mete turistiche più visitate di sempre: sono tra i cinque e i sei milioni i turisti che ogni anno affollano l'arena, le arcate e i sotterranei dell'anfiteatro più famoso di tutti i tempi.
Luogo mitico nel quale i romani si recavano per assistere ai combattimenti dei gladiatori, alle Venationes e alle battaglie navali, il Colosseo è oggi meta turistica prediletta e oggetto di continui studi. I segreti dell'imponente Anfiteatro Flavio, infatti, non sono ancora stati del tutto svelati.
Originariamente alto cinquanta metri, con una capienza di forse 70mila spettatori, il Colosseo aveva quattro piani: i primi tre, ornati da ottanta arcate decorate, facevano da contorno ad un'arena grande come un campo da calcio. Un efficiente sistema di scale e gallerie consentiva l'ingresso del pubblico alle gradinate, dalle quali si godeva di un'ottima visuale da ogni settore.
Ma cosa rimane oggi degli antichi fasti? Troppo poco, purtroppo. Il passare dei secoli e le continue razzie hanno reso il Colosseo un teatro spoglio delle sue originarie meraviglie: scomparse le macchine sceniche, l'ingegnoso sistema di ascensori e montacarichi che permetteva l'ingresso delle belve feroci nell'arena e le imponenti scenografie utilizzate negli spettacoli, ciò che oggi rimane da ammirare è uno scheletro, seppur imponente nella sua incredibile maestosità.
Oggi, per chi visita il Colosseo, i luoghi più suggestivi da ammirare sono sicuramente la galleria che separa il secondo dal terzo livello e i sotterranei, recentemente restaurati e aperti al pubblico.
Con i suoi 33 metri di altezza, il terzo livello rappresenta sicuramente uno dei punti privilegiati per ammirare scorci inediti dell'Urbe, maestosa e affascinante, a cavallo tra modernità e spirito antico.
Che dire, poi, dei sotterranei? Celati alla vista del pubblico, bui e spesso terrificanti, era in questi luoghi che si sostavano feroci animali, gladiatori in attesa di fare il loro ingresso nell'arena e quelli che vi tornavano in fin di vita; era qui che operavano centinaia di addetti ai lavori che, insieme, preparavano le grandi scenografie e azionavano gli ingegnosi macchinari per gli effetti speciali. Corridoi di passaggio per le vittime, i sotterranei erano però anche un luogo di morte, tanto che si aprivano sulla Porta Libitinaria, il cui nome, intitolato alla dea Libitina protettrice dei funerali, era senza dubbio foriera di sventura.
Visitando il Colosseo oggi non si può fare a meno di respirare la storia dei secoli passati: muto testimone di incredibili ascese e terribili sconfitte, l’Anfiteatro Flavio ci ricorda quanto grandiosa sia stata la Roma di un tempo.
«Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo». Questo profetizzava Beda il Venerabile nel VIII Secolo: quello che ci auguriamo, quindi, è che la storia di questo grandioso monumento sia ancora molto lunga.