védova

sf. [sec. XIV; latino vidŭa].

1) Donna cui è morto il marito: una vedova inconsolabile.

2) In alcuni giochi di carte, gruppo di carte coperte, non distribuite all'inizio del gioco, e assegnate soltanto alla fine di esso a questo o a quel giocatore, che se ne varrà nel conteggio finale dei punti.

3) Denominazione comunemente attribuita a numerosi Uccelli Passeriformi della famiglia dei Ploceidi (secondo alcuni autori della famiglia autonoma dei Viduidi), caratterizzati tra l'altro dal grande sviluppo in lunghezza delle penne timoniere nell'abito nuziale dei maschi, da un becco breve, forte e appuntito e dall'abitudine di deporre le proprie uova nel nido di altri Ploceidi. La vedova paradisea (Steganura paradisea), lunga ca. 15 cm, vive nelle boscaglie dell'Africa tropicale: i suoi maschi, durante il periodo riproduttivo, acquistano una lunghissima coda (sino a 25 cm), costituita da larghe penne nastriformi; inoltre il loro piumaggio si arricchisce di splendide tonalità nere e dorate. Altre specie di vedove appartengono al genere Vidua (per esempio, Vidua macroura, Vidua fischeri) e al genere Hipochera (per esempio, Hypochera amauropteryx). Come la specie sopra descritta hanno gusti alimentari piuttosto eclettici e presentano un comportamento socievole e confidente. Il genere Coliuspasser comprende 8 specie fra cui la vedova dal collare rosso (Coliuspasser ardens) diffusa a sud del Sahara e la vedova gigante (Coliuspasser progne) dalla livrea nera con le copritrici delle ali rosse, le mediane bianche e la coda molto lunga. Le vedove sono parassiti di cova degli Estrildidi.