salute
IndiceLessico
sf. [sec. XIII; latino salus-ūtis, della stessa radice di salvus, salvo].
1) Normalità strutturale e funzionalità fisiologica di ogni apparato e organo, con equilibrio globale dell'organismo sotto il profilo anatomico, biochimico, biofisico e neuropsichico in rapporto agli stimoli endogeni e a quelli ambientali; più genericamente, le condizioni fisiche momentanee o abituali di un organismo: perdere, recuperare la salute; avere una salute di ferro. Nelle loc.: essere il ritratto della salute, scoppiare di salute, essere sanissimo, avere un aspetto sano e florido; pensa alla salute!, per invitare a non porsi troppi problemi, a non assumersi responsabilità; bere alla salute di qualcuno, brindare in suo onore. Frequente come esclamazione di augurio, specialmente brindando o rivolgendosi a chi ha starnutito: salute!; alla vostra salute! Per esprimere meraviglia, scherzoso stupore: ti sei mangiato tutto? Salute! Per estensione, ciò che contribuisce a mantenere o a rendere buone le condizioni dell'organismo: queste passeggiate in mezzo ai boschi sono tutta salute; casa di salute, casa di cura, clinica.
2) Lett., salvezza: “Di quella umile Italia fia salute/ per cui morì la vergine Cammilla” (Dante). In particolare, salvazione dello spirito, beatitudine, felicità: la salute eterna, la salvazione dell'anima, il paradiso.
3) Ant., saluto (anche nella forma saluta): “ne le sue salute abitava la mia beatitudine” (Dante).
Medicina
La definizione data per salute è incompleta perché è molto difficile stabilire una netta linea di demarcazione fra stato di salute e stato di malattia senza ricorrere a criteri arbitrari. Infatti esistono alcune condizioni che non possono definirsi come veri stati morbosi, ma che in pratica ne presentano certi caratteri; basta ricordare la stanchezza, la senilità, la gravidanza, il puerperio, ecc. La salute potrebbe anche essere definita quello stato dell'organismo nel quale le diverse funzioni si effettuano nel modo che viene considerato normale perché si verifica nella grande maggioranza degli organismi della stessa specie. Nello stabilire che cosa si debba intendere per stato normale delle funzioni, e quindi per giudicare con giusto criterio dove cominci lo stato di malattia, bisogna prendere come base gli studi sulle singole funzioni e quelli sulla costituzione e sulla struttura dei singoli organi e tessuti, che costituiscono il compito rispettivamente della fisiologia, dell'anatomia e dell'istologia. Queste scienze insegnano che nella generalità degli organismi di una specie la costituzione e la funzione degli organi variano, ma entro determinati limiti; si può quindi affermare che esiste uno stato di salute solo quando le variazioni funzionali e le corrispondenti alterazioni morfologiche, o chimiche, non oltrepassano questi limiti.