notàbile

Indice

agg. e sm. e f. lett. [sec. XIV; dal latino notabílis].

1) Agg., degno di nota o comunque di essere osservato e ricordato; per estensione, importante, pregevole.

2) Al pl., come agg. e sm., i personaggi più autorevoli di una comunità o di una città, che controllano le leve del potere. Costituiscono un importante strato sociale nelle società rurali e sottosviluppate del Terzo Mondo. Un'Assemblea dei notabili esisteva nella Francia prerivoluzionaria ed era composta dai rappresentanti della nobiltà, del clero e dell'alta borghesia. Nei drammatici anni 1787-88 fu riunita due volte ma non recò alcun sollievo alle difficoltà che travagliavano il regno.

3) Nel linguaggio politico contemporaneo, le personalità il cui potere è assicurato da proprie clientele o da posizioni di forza, talvolta anche elettorali, capaci di condizionare le scelte e le decisioni dei partiti nei quali militano. Con questo significato, in Italia, il neologismo si affermò durante il periodo degasperiano in seguito alla lotta condotta dalla “sinistra” della Democrazia Cristiana contro alcuni esponenti della vecchia classe dirigente del partito, detti, appunto, notabili.

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