lèggere
Indicev. tr. (ind. pr. lèggo-gi; prem. lèssi, leggésti, ecc.; pp. lètto) [sec. XIII; latino legĕre].
1) Riconoscere con la vista e con la mente dai segni grafici le parole scritte e comprenderne il significato: imparare a leggere; non sa ancora leggere; leggere un annuncio sul giornale;leggere Ovidio, Manzoni, leggere le loro opere. In particolare, pronunciare ad alta voce le parole di uno scritto: ci ha letto un messaggio del presidente.
2) Per estensione: A) interpretare, intendere in un dato modo, dare una data versione o lezione: gli antichi commentatori leggevano erroneamente questo verso; qui il codice vaticano legge “ipsum”. B) Tenere una pubblica lettura spiegando e commentando. Ant., anche insegnare da una cattedra. C) Interpretare, decifrare: non si è ancora riusciti a leggere tutte le iscrizioni etrusche. Quindi intendere il significato di determinati segni convenzionali: leggere i cartelli stradali, una carta geografica; leggere un diagramma, una radiografia;leggere la musica, individuare i suoni raffigurati dalle note. Fig. capire, conoscere: leggere l'arabo. D) Divinare, predire: leggere nel libro del destino, indovinare il futuro; leggere la mano, le carte, predire il destino di qualcuno osservando le linee della mano o le combinazioni delle carte da gioco. Fig., intuire, indovinare dall'aspetto esteriore l'intimità spirituale di qualcuno: gli si leggeva in viso la soddisfazione;leggere nel pensiero di qualcuno, intuire i suoi pensieri.