Zeffirèlli, Franco

nome d'arte del regista e scenografo italiano Franco Corsi (Firenze 1923- Roma 2019). Studiò architettura all'Università di Firenze e, dopo esperienze teatrali semiamatoriali, prese a collaborare con L. Visconti firmando le scene di tre spettacoli rimasti famosi: Un tram che si chiama Desiderio di T. Williams (1948), Troilo e Cressida di W. Shakespeare (1949) e Le tre sorelle di A. Čechov (1952). Affermatosi successivamente nella regia lirica (dal 1953 con Cenerentola di G. Rossini alla Scala di Milano), in Italia e all'estero, ha spesso realizzato anche le scenografie dei propri spettacoli (che talora ha affidato a collaboratori come L. De Nobili, P. L. Pizzi, B. Brichetto). Tra le sue più note regie liriche sono da citare L'elisir d'amore e Il Turco in Italia (Milano, Teatro alla Scala, 1955), Falstaff (Amsterdam, 1956), La Traviata (Dallas, 1958 con M. Callas), Lucia di Lammermoor, Cavalleria rusticana e I Pagliacci (Londra, 1959), Bohème e Aida (Milano, Teatro alla Scala, 1963), Tosca (Londra, 1964), Norma (Parigi, 1964), Un ballo in maschera (Milano, Teatro alla Scala, 1973), Otello (Milano, Teatro alla Scala, 1976), Turandot (Arena di Verona, 1983). Per il teatro di prosa è rimasto memorabile un Romeo e Giulietta da lui allestito nel 1960 a Londra (e qualche anno dopo in Italia). Altri spettacoli importanti: sulle scene italiane, Chi ha paura di Virginia Woolf? di E. Albee e Dopo la caduta di A. Miller; su quelle inglesi, Otello a Stratford con J. Gielgud, Molto rumore per nulla e Sabato domenica e lunedì di E. De Filippo al National Theatre; su quelle francesi, Lorenzaccio alla Comédie-Française. Esordì in cinema con l'insignificante Camping (1958) prima di passare alle trascrizioni shakespeariane (La bisbetica domata, 1967; Romeo e Giulietta, 1968). All'insegna di un debordante manierismo lirico filmò la biografia di Francesco d'Assisi Fratello sole, sorella luna (1972). Nel 1977 presentò in puntate televisive Gesù di Nazareth. Dopo aver girato negli USA il patetico The Champ (1979) e l'assai discutibile Amore senza fine (1981), con La Traviata (1982) è rientrato in possesso d'un controllo più sicuro. Film successivi: Il giovane Toscanini (1989), Amleto (1991), Storia di una capinera (1994) e Jane Eyre (1995). Dopo aver curato (1998) la regia dell'Aida di G. Verdi per l'inaugurazione del Teatro Nazionale dell'Opera di Tōkyō, nel 1999 è tornato al cinema dirigendo cinque interpreti d'eccezione – Cher, Judy Dench, J. Plowright, M. Smith, Lily Tomlin – in un film autobiografico, Un tè con Mussolini. Nel 2002 ha diretto Callas forever, sulla vita della celeberrima cantante lirica. Nel 2003 è tornato alla regia teatrale dirigendo Così è (se vi pare) di Pirandello e nel 2004 ha diretto Madama Butterfly all'Arena di Verona. Nel 2006 ha curato la regia del Don Giovanni di Mozart e dell'Aida

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