Zamjatin, Evgenij Ivanovič
narratore russo (Lebedjan 1884-Parigi 1937). Ingegnere navale di professione, per la sua partecipazione ai moti del 1905-07 fu imprigionato e poi confinato. Nel 1913 pubblicò la sua prima opera, La vita in provincia, un libro di racconti scritti secondo i canoni del realismo critico. Dopo il romanzo breve In capo al mondo (1914), che gli costò un processo per “antimilitarismo e idee sovversive”, poté partire per l'Inghilterra, da dove tornò all'inizio della rivoluzione. Frutto del soggiorno inglese è il romanzo Gli isolani (1918), aspra satira del mondo anglosassone e del mondo disumanizzato della società tecnica, che ebbe successo anche nella trasposizione teatrale (Mister Kemble o La società degli onorevoli campanari, 1925). Ormai scrittore di primo piano e guida dei Fratelli di Serapione, Zamjatin fece rappresentare la gustosa commedia La pulce (1925), ispirata a un racconto di N. S. Leskov, ma non poté pubblicare il romanzo satirico-utopistico Noi, pubblicato con successo in inglese già nel 1924 e in russo nel 1928 all'estero. Criticato anche per i Racconti spietati (1927), nel 1932 ottenne l'autorizzazione a espatriare e si stabilì a Parigi.