Silicon Valley
piatta striscia di terra, lunga 50 km, a sud di San Francisco (California), tra Palo Alto e San José (contea di Santa Clara), dove si è venuta realizzando, a partire dagli anni Trenta del sec. XX, la prima “tecnopoli” del mondo, tuttora portata a modello di questa avanzata tipologia localizzativa. Primi insediamenti furono quelli della Varian Associated (1937) e della Hewlett-Packard (1938), che orientarono la specializzazione dell'area verso le macchine da calcolo e le relative parti componenti. Fattore fondamentale di successo fu la stretta integrazione fra ricerca scientifica (Stanford University di Palo Alto) e industria, sostenuta da finanziamenti pubblici e dalla disponibilità di manodopera sia qualitativamente formata, sia quantitativamente abbondante. La proliferazione delle imprese, con crescente impegno di capitali di rischio, ha trasformato così una regione agricola celebre per i suoi orti e frutteti nel decimo polo industriale degli Stati Uniti: alla metà degli anni Ottanta si contavano ben 8000 stabilimenti, per il 30% appartenenti al settore dell'elettronica (microprocessori, computer, videogiochi, orologi digitali, ecc.), per il 25% ad altri rami industriali avanzati (chimico-farmaceutico, biotecnologico e aeronautico) e per la quota restante al terziario, di base e innovativo. Fra le ragioni sociali più note si ricordano ancora Apple, Intel, Motorola, National Semiconductor, Advanced Micro Devices, Cetus e Genentech. La disponibilità delle amministrazioni locali, che hanno favorito la predisposizione di aree attrezzate e infrastrutture, ha inoltre contribuito a radicare queste attività nella struttura socioculturale della popolazione, beneficiaria del reddito pro capite più elevato del mondo intero. La diversificazione produttiva e dei servizi ha infine consentito a Silicon Valley di affrontare la crisi dei primi anni Novanta subendone minori contraccolpi rispetto ad altre aree monospecializzate nell'industria elettronica.Il rilancio dell'industria elettronica e informatica, a seguito della cosiddetta New Economy e grazie alle possibilità commerciali di Internet e del World Wide Web, ha avuto effetti paradossali sulla Silicon Valley. Infatti, esso ha messo in luce una carenza di personale specializzato, causata sia dall'aumento di domanda, sia dalla diminuita frequenza di studenti americani alle facoltà scientifiche. A tale carenza si è sopperito favorendo l'immigrazione temporanea di decine di migliaia di ingegneri e informatici, in particolare dai paesi asiatici.