Semprún, Jorge
scrittore spagnolo di lingua francese e castigliana (Madrid 1923-Parigi 2011). Iscrittosi al partito comunista spagnolo a vent'anni, partecipò alla Resistenza in Francia e in seguito fu deportato in Germania. Esordì nel 1963 con Le grand voyage (Il grande viaggio), e proseguì nella carriera letteraria con Autobiografìa de Federico Sanchez (1977; Autobiografia di Federico Sanchez) e Que beau dimanche! (1980; Che bella domenica!). L'antifranchismo e le sue esperienze di prigioniero ispirano i romanzi L'évanouissement (1967), L'Algarabie (1981) e Netchaiev est de retour (1987; Netchaiev è di ritorno). Inoltre collaborò a sceneggiature di film importanti, con i registi C. Costa-Gavras per Z, (1968; Z- L'orgia del potere) e L'Aveu, (1970; La confessione) e A. Resnais per La guerre est finie (1966; La guerra è finita) e Stavisky (1974). L'esperienza della deportazione a Buchenwald costituisce il tema di L’écriture ou la vie (1994; La scrittura o la vita). Con Federico Sánchez vous salue bien (1993; Federico Sánchez vi manda i suoi saluti) Semprún sviluppò una riflessione sull'esperienza fatta in qualità di ministro della Cultura spagnolo nel governo di F. González Marquez (1988-1991), mentre conil saggio Mal et modernité (1995; Male e modernità) affrontò le grandi problematiche del mondo contemporaneo. Nel 1996 pubblicò il dialogo con E. Wiesel Se taire est impossible (Tacere è impossibile) sugli orrori dell'olocausto, mentre nel 2005 uscì Le mort qu'il faut (Vivrò con il suo nome, morirà con il mio).