Sórdi, Albèrto

attore e regista cinematografico italiano (Roma, 1920-2003). Proveniente dall'avanspettacolo e dal teatro di rivista, poi dal doppiaggio cinematografico (prestò la voce al comico O. Hardy, “Ollio”) e dalla radio, debuttò come protagonista sullo schermo (Mamma mia che impressione!, 1951 di R. Savarese ) con un collage dei suoi personaggi radiofonici che non ebbe successo. Tornato alla rivista, fu riportato al cinema da F. Fellini, che con Lo sceicco bianco (1952) e soprattutto con I vitelloni (1953) lo rivelò interprete di grande forza satirica. In una serie di commedie di costume e di ritratti deformanti e caricaturali, il personaggio Sordi divenne quindi l'emblema di un certo italiano medio degli anni Cinquanta, l'eroe negativo piccolo-borghese coi suoi compromessi spiccioli, le sue grandi e piccole vigliaccherie, le sue untuosità striscianti, le sue meschinità quotidiane, la sua patetica arte di arrangiarsi. Il seduttore (1954, di F. Rossi), Un americano a Roma (1954, di Steno), Un eroe dei nostri tempi (1955, di M. Monicelli), L'arte di arrangiarsi (1955, di L. Zampa), Lo scapolo (1956, di A. Pietrangeli), Il marito (1958, di N. Loy e G. Puccini), Il vigile (1960, di L. Zampa), Il commissario (1962, di L. Comencini) ed infine Il medico della mutua (1968, ancora di Zampa) appartengono, tra molti altri, a questa linea che gli procurò una enorme popolarità; mentre con I magliari (1959, di F. Rosi), La grande guerra (1959, di M. Monicelli), Tutti a casa (1960, di L. Comencini), Il giudizio universale (1961, di V. De Sica), Una vita difficile (1961, di D. Risi), Mafioso (1962, di A. Lattuada), Il maestro di Vigevano (1963, di E. Petri), e più tardi con Nell'anno del Signore (1969, di L. Magni), Detenuto in attesa di giudizio (1971, di N. Loy), Lo scopone scientifico (1972, di L. Comencini), Un borghese piccolo piccolo (1977, di M. Monicelli), L'ingorgo (1979, ancora di L. Comencini), egli approfondì ulteriormente il proprio ruolo anche in senso drammatico. Nel 1965, con Fumo di Londra, esordì nella regia, dirigendo poi sempre se stesso in numerosi film tra cui: Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966), Amore mio aiutami (1969), Polvere di stelle (1973), Il comune senso del pudore (1976), Io e Caterina (1980), Il tassinaro (1983), Tutti dentro (1984), Assolto per aver commesso il fatto (1992), Nestore - L'ultima corsa (1994), Incontri proibiti (1998). Tra gli altri film interpretati: Il marchese del Grillo (1981) di Mario Monicelli, Una botta di vita (1988), di E. Oldoini, L'Avaro (1990) di T. Cervi, In nome del popolo sovrano (1990) di L. Magni e Romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola. Nel 1995 fu premiato al Festival di Venezia con un Leone d'oro alla carriera.

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