Rousseff, Dilma Vana

donna politica ed economista brasiliana (Belo Horizonte, Minas Gerais, 1947). Di origini bulgare, è la prima donna a diventare presidente della Repubblica del Brasile (2010). Durante la dittatura militare, iniziata con il generale Castelo Branco nel 1964, Rousseff milita nelle organizzazioni rivoluzionarie come il Comando de Libertação Nacional (COLINA) e Vanguarda Armada Revolucionária Palmares (VAR). Dopo tre anni di detenzione, nel 1972 si trasferisce a Pôrto Alegre nel Rio Grande do Sul, dove nel 1977 si laurea in scienze economiche. Dopo la fine della dittatura, collabora alla rifondazione del Partido Democrático Trabalhista (PDT) e continua la sua attiva politica, ricoprendo vari ruoli amministrativi fino a diventare ministro per le Miniere e l'Energia (2003). Il presidente Lula la nomina ministro della casa Civil, la più importante carica ministeriale nel 2005 e nel 2010 appoggia la sua candidatura alla presidenza del Brasile. Elezioni, quest'ultime, vinte al secondo turno, contro il socialdemocratico José Serra. Nel 2014 Rousseff veniva riconfermata alla presidenza. Nel dicembre 2015 veniva avviata da parte della Camera dei deputati del Parlamento brasiliano la procedura di impeachment nei confronti di Rousseff, accusata di aver truccato i dati sul deficit di bilancio annuale. Formalizzata dalla Camera nell’aprile 2016, la procedura di impeachment è passata al Senato, che nel mese di maggio del 2016 ha decretato la sospensione di Rousseff dalla carica di presidente, e nell’agosto successivo la sua destituzione. La carica presidenziale è stata assunta dal vice di Roussef, Michel Temer, rimasto in carica fino al gennaio 2019, quando gli è subentrato Jair Bolsonaro, vincitore delle elezioni presidenziali dell’ottobre 2018.

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