Robèrti, Èrcole de'-
pittore italiano (Ferrara ca. 1450-1496). Noto anche dai documenti come Ercole de' Grandi, o Ercole da Ferrara, fu probabilmente a bottega da Francesco del Cossa, del quale fu collaboratore negli affreschi del palazzo Schifanoia (a cominciare dal 1470, aiuto nel Luglio e nell'Agosto, di mano sua il Settembre), distinguendosi per la limpidezza grafica e l'eleganza coloristica. Ercole de' Roberti seguì il Cossa a Bologna, collaborando con lui al polittico già nella cappella Griffoni in S. Petronio. Sono certamente sue le piccole figure di santi dei pilastrini (S. Apollonia, Parigi, Louvre; S. Petronio, Ferrara, collezione privata) e la predella coi Miracoli di S. Vincenzo Ferreri (Roma, Pinacoteca Vaticana). Nel 1479 tornò a Ferrara, dove elaborò una formula pittorica che, discendendo dalla spazialità pierfrancescana e dal monumentalismo mantegnesco, inserisce la cultura ferrarese di fine secolo nel periodo “maturo” del Rinascimento dell'Italia settentrionale, giungendo a soluzioni affini a quelle di Lotto e di Giovanni Bellini (Pala di San Lazzaro, già a Berlino, distrutta nel 1945; Pala di Ravenna, 1480-81, Milano, Brera). Durante un nuovo soggiorno bolognese (1482-86) Ercole de' Roberti affrescò, con risultati di solenne monumentalismo che destarono l'ammirazione di Michelangelo, la cappella Garganelli in S. Pietro (ne restano un frammento, cartoni preparatori e alcune copie, alla Pinacoteca Nazionale di Bologna); inoltre realizzò numerose opere di piccolo formato, quali i ritratti di Giovanni II e di Ginevra Bentivoglio (Washington, National Gallery). Tornato a Ferrara, divenne pittore di corte degli Estensi, dedicandosi soprattutto all'organizzazione e preparazione di feste e alla preparazione di arredi; l'unica grande impresa di questi ultimi anni, gli affreschi della villa di Belriguardo, è andata anch'essa distrutta.