Rimskij-Korsakov, Nicolaj Andreevič
Indicecompositore russo (Tihvin, Novgorod, 1844-Ljubensk, Pietroburgo, 1908). Seguì la carriera di ufficiale di marina sino al 1864, senza tralasciare tuttavia gli studi musicali: i contatti con Balakirev prima (1864) e con Musorgskij poi (1871-72) segnarono momenti salienti nella sua formazione stilistica, tesa a valorizzare la musica nazionale russa, sulle orme di Glinka. Membro del Gruppo dei Cinque, ne influenzò la produzione quando, accostatosi alla musica occidentale sotto la guida di Čajkovskij, finì con l'accettarne, almeno nella forma, alcuni moduli. Nel 1871 fu chiamato a insegnare composizione al Conservatorio di Pietroburgo e, nel 1874, succedendo a Balakirev, divenne direttore della Scuola Libera di musica, di cui diresse, anche all'estero, i concerti russi. Dal 1883 al 1894 diresse, con Balakirev, la Cappella imperiale. Nello stesso periodo entrò nel circolo formatosi intorno all'editore pietroburghese M. P. Beljaev, di indirizzo culturale filo-occidentale e quindi sostenitore delle nuove correnti musicali contrastanti con la poetica dei Cinque. Ciò lo portò a una definitiva rottura con Balakirev. Nel 1905 fu sospeso dall'insegnamento per aver appoggiato, durante i moti antizaristi, alcune rivendicazioni democratiche degli studenti, che rifiutavano, tra l'altro, il controllo della Società di musica imperiale sul Conservatorio. Reintegrato nella carica dopo qualche mese, continuò fino alla morte quell'attività artistica e didattica che contribuì a dare alla Russia una valida scuola, fiorita con i suoi allievi Prokofev, Glazunov, Ljadov, Grečaninov, Ippolitov-Ivanov e Stravinskij. Rappresentante della molteplicità di relazioni che intercorsero tra impressionismo francese e scuola russa, Rimskij-Korsakov fu abilissimo strumentatore (fra l'altro ristrumentò il Boris Godunov di Musorgskij), sensibile alla caratterizzazione degli impasti orchestrali (anticipando Debussy) e alla valorizzazione del ritmo (influenzando lo Stravinskij dei primi balletti). Scrisse 16 lavori per il teatro (tra i quali spiccano La fanciulla di neve, 1882; Sadko, 1898, La fiaba dello zar Saltan, 1900; Il gallo d'oro, 1905; La leggenda della città invisibile di Kitež, 1907) caratterizzati da una fusione tra la tradizione del realismo letterario russo e un'originalissima vena fantastica e fiabesca; composizioni sinfoniche (tra cui il Capriccio spagnolo, 1887); la suiteShéhérazade, 1888; l'ouvertureLa grande Pasqua russa, 1888; inoltre un gran numero di opere corali e da camera. Lasciò anche opere didattiche (Trattato d'armonia, 1884; Trattato di orchestrazione, postumo, 1913) e un volume di memorie (La mia vita musicale, postumo, 1909).
Bibliografia
G. Abraham, Rimskij-Korsakov, Londra, 1945; V. Sèrov, Le Group de Cinq, Parigi, 1949; S. L. Ginsburg, Rimskij-Korsakov, Leningrado, 1959; M. Feuer, Rimskij-Korsakov, Budapest, 1966; C. Casini, Musicisti russi tra '800 e '900, Novara, 1992.