Restif o Rétif de la Bretonne

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nome con cui è noto lo scrittore francese Nicolas-Edme Restif (Sacy, Auxerrois, 1734-Parigi 1806). Figlio di un contadino, studiò sotto la guida di un fratello prete; quindi fu tipografo a Auxerre e a Parigi, dove diede libero corso alla sua esistenza avventurosa. A Parigi svolse anche attività di informatore o commissario di polizia, raccogliendo altro materiale di esperienza da inserire in un'opera vastissima (oltre duecento volumi) che scrisse spesso frettolosamente, senza curarsi della forma. Esordì con il romanzo La famille vertueuse (1764; La famiglia virtuosa), scritto per conquistare la figlia di un negoziante; proseguì con Lucille (1765), in onore di un'attrice. Ai ricordi di campagna, ma filtrati attraverso la filosofia rousseauiana, si ispirò nel suo capolavoro, il romanzo Le paysan perverti (1776; Il contadino corrotto), seguito da La paysanne pervertie (1779; La contadina corrotta), mentre direttamente autobiografici e impudicamente sinceri sono La vie de mon père (1778; La vita di mio padre), Dernières aventures d'un homme de quarante ans (1783; Le ultime avventure di un uomo di quarant'anni) e Monsieur Nicolas ou le cœur humain dévoilé (1796; Il signor Nicola o il cuore umano svelato), che inaugurano, con oltre un secolo di anticipo, la letteratura naturalistica. Tratte dalla sua esperienza di poliziotto, compose infine Les contemporaines ou Aventures des plus jolies femmes de l'âge présent (42 vol., 1780-85; I contemporanei o Avventure delle più belle donne dell'era presente) e Les nuits de Paris ou le spectateur nocturne (1788-91; Le notti di Parigi o lo spettatore notturno). Uomo dell'età illuministica, anche Restif de la Bretonne subì il fascino dei progetti di riforma, che espose con viva immaginazione nei 5 volumi di Le pornographe (Il pornografo), Le Mimographe (Il mimografo), L'Andrographe (L'andrografo), Le Gymnographe (Il gimnografo) e Le Théographe (Il teografo). Considerata a lungo sotto l'angolatura autobiografica e documentaristica, l'opera di Restif de la Bretonne è stata rivalutata per le sue qualità d'immaginazione visionaria che ne esaltano il robusto realismo narrativo. Nel 1998 F. Bruno ha curato il volume Notti rivoluzionarie che rende accessibili le ultime due parti, quelle che si riferiscono al periodo compreso tra l'aprile 1789 e l'agosto 1793, delle Nuits de Paris.

Bibliografia

J.-C. Combin, Le monde de Restif, Parigi, 1961; C. A. Porter, Restif's Novels, or an Autobiography in Search of an Author, New Haven-Londra, 1967; R. Joly, Deux études sur la préhistoire du réalisme: Diderot, Restif, Québec, 1969; M. Poster, The Utopian Thought of Restif, New York-Londra, 1971; P. Testud, Restif de la Bretonne et la création littéraire, Ginevra, 1977; N. Rival, Les amours perverties. Une biographie de Nicolas-Edme Restif de la Bretonne, Parigi, 1982.

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