Ratèrio
vescovo di Verona (presso Liegi 890-Namur 974). Venne in Italia (926) al seguito di Ilduino, nominato vescovo di Verona, a cui succedette nel 932. Uomo di alta cultura, impose un corso di studi per l'accesso agli ordini sacri e combatté l'immoralità del clero. Avversario di Ugo di Provenza re d'Italia, fu da lui imprigionato a Pavia nella torre di Walberto. Dopo varie peripezie riebbe dal re Berengario II il vescovado di Verona (946-948), ma fu costretto da Lotario, figlio di Ugo di Provenza, a lasciarlo. Fu poi per poco vescovo di Liegi (953-955) e, grazie alla protezione di Ottone I di Sassonia, nuovamente di Verona (961-967); ma, osteggiato per la sua severità di riformatore, dovette lasciare definitivamente la sede. Lasciò opere teologiche, omelie e lettere. Finì col ritirarsi da ogni ufficio in Lorena.