Réggio nell'Emilia (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima, 58 m s.m., 231,55 km², 170.641 ab. secondo una stima del 2020 (reggiani), patrono: san Prospero di Reggio Emilia (25 giugno).
Generalità
Centro dell'alta pianura emiliana, situato alla destra del torrente Crostolo, alla convergenza tra la via Emilia, che lo attraversa in direzione NW-SE, e altri importanti snodi viari. L'antico nucleo urbano romano, di cui la via Emilia costituiva il decumanus maximus, si estese notevolmente in epoca medievale e fu racchiuso entro una prima cinta muraria nel sec. XIII; nel sec. XVI venne eretta una nuova cinta, più ampia, dal perimetro esagonale. L'abbattimento di questa seconda cerchia di mura (sec. XIX), sostituita da ampi viali di circonvallazione, favorì l'ulteriore espansione dell'abitato. È sede vescovile e universitaria.
Storia
La città romana di Forum o Regium Lepidi fondata dal console M. Emilio Lepido durante la costruzione della via Emilia (175 a. C.), in un territorio già abitato nel sec. IV a. C. dai Galli Boi, ebbe funzioni commerciali. In epoca imperiale lo sviluppo della città fu modesto. Saccheggiata da Magno Massimo (283) e dai Goti (409), dal 584 fu sede di un ducato longobardo e sotto i Carolingi divenne capoluogo di contea. Nell'863 fu ceduta dall'imperatore Ludovico II ai Supponidi di Lucca e nel 961 da Ottone I ai signori di Canossa, ma furono i vescovi a esercitare la propria giurisdizione sulla città. Libero comune agli inizi del sec. XII, inizialmente favorevole a Federico Barbarossa, aderì in seguito alla Lega Lombarda. In lotta contro Parma, Modena, Cremona e Mantova, nel Trecento fu teatro di sanguinosissimi scontri fra guelfi e i ghibellini, cui pose fine l'imperatore con l'esilio dei capi delle due fazioni. Dal 1278 la città fu sotto il governo delle arti cittadine, interrotto tra il 1290 al 1306 dalla tirannide di Obizzo e Azzo d'Este. Nel 1333 vi si affermò il regime signorile, che vide succedersi i da Fogliano, gli Scaligeri e i Gonzaga fino al 1371, quando la città passò sotto il dominio dei Visconti, che la pacificarono. Nel sec. XV entrò nell'orbita degli Estensi, raggiungendo grande splendore nel Rinascimento. Annessa allo Stato Pontificio e amministrata da Francesco Guicciardini (1512-23), seguì poi le sorti del ducato di Modena. Nel 1796 vi fu instaurata una repubblica, che si fuse con la Repubblica Cispadana. Tornata agli Estensi dopo la Restaurazione, partecipò ai moti risorgimentali (1821, 1831 e 1848). Nel 1860 fu annessa al Regno di Sardegna. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, Reggio Emilia versava in condizioni estremamente difficili: i bombardamenti avevano raso al suolo parte della città e la disoccupazione e la povertà affliggevano gran parte della popolazione. A peggiorare ulteriormente la situazione vi furono i licenziamenti di ben 2.100 dei 4.904 operai delle Reggiane, la principale realtà industriale della città e della provincia, che spinse i lavoratori a occupare le fabbriche per 493 giorni. Nonostante le difficoltà strutturali ereditate dalla guerra, Reggio Emilia seppe risollevarsi grazie agli investimenti statali nella costruzione di importanti infrastrutture, come la nuova stazione ferroviaria e la A1. Il 7 luglio 1960, durante le proteste contro il governo Tambroni, cinque operai vennero uccisi dalle forze dell’ordine (l’episodio è noto come "strage di Reggio Emilia"). Nella seconda metà degli anni '80 il benessere raggiunto con lo sviluppo dei principali settori produttivi portò Reggio ai primi posti nelle classifiche nazionali per livelli economici e di alcuni servizi. Ad esclusione del periodo fascista, la città è sempre stata amministrata dal centrosinistra.
Arte
Centro della città è piazza Prampolini, nota come “piazza Grande”, su cui affacciano sia il Palazzo Comunale (1414, rimaneggiato nel Settecento), con la sala del Tricolore, sia la cattedrale, che fondata nel sec. IX e ricostruita nel sec. XIII, fu rimaneggiata in epoca rinascimentale. Al sec. XVI risalgono la chiesa di San Prospero (con affreschi del Procaccini), quella di San Giovanni Evangelista (all'interno, gruppo in terracotta di G. Mazzoni), e il santuario della Madonna della Ghiara, a croce greca, con interno affrescato e cupola del Pacchioni (1619). Oltre ad alcune case e palazzi sette-ottocenteschi (Teatro Municipale, del 1857), degno di memoria è, negli immediati dintorni, il Mauriziano, villa cinquecentesca dove visse l'Ariosto.I Musei Civici di Reggio Emilia comprendono le collezioni del palazzo di San Francesco, la Galleria Parmeggiani, il Museo del Tricolore e il Museo della Basilica della Ghiara; vi sono incluse raccolte naturalistiche (tra cui la collezione Spallanzani), archeologiche (Museo Chierici), etnografiche e artistiche (con particolare riferimento all'ambito reggiano).
Economia
Interessata da un costante processo di crescita, l'economia si basa su un consistente comparto industriale, con imprese di piccole e medie dimensioni attive nei settori metallurgico, tessile, chimico, poligrafico, alimentare (parmigiano reggiano, salumi, pasta, conserve), metalmeccanico (macchine agricole), dell'abbigliamento, del legno, dei materiali da costruzione, della gomma e delle materie plastiche. La coltivazione della vite alimenta un eccellente comparto enologico (lambrusco, sauvignon, marzemino e malbo gentile).
Curiosità e dintorni
La città ospita in estate, insieme a Parma, il Reggio Parma Festival, rassegna di opera, prosa e danza.Vi nacquero il poeta L. Ariosto (1474-1533), l'attore R. Valli (1925-1980) e la leader politica N. Iotti (1920-1999). Nel 2007 è stato inaugurato un ponte che attraversa l'autostrada A1 e la ferrovia ad alta velocità, fatto dall'architetto S. Calatrava.
Bibliografia
P. Camellini e M.P. Barbolini, Guida di Reggio Emilia – Conosci la tua provincia, Bologna 1982; M. Festanti, I giorni del Tricolore, Reggio Emilia 1997; C. Villa, I simboli della Repubblica: la bandiera tricolore, il canto degli italiani, l'emblema, Vanzago, 2010; A. Brighi, A. Marchesini, Dimore storiche di Reggio Emilia, Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia Pietro Manodori, Reggio Emilia 2012; L. Bolognini, Le acque e le strade di Reggio, Modena 2015.