Polìtico
(greco Politikós). Dialogo di Platone. Composto fra la Repubblica e Le leggi, è l'espressione del ripensamento autocritico del filosofo sul problema dello Stato. Platone conferma la sua visione aristocratica del governo e afferma che l'optimum è dato dalla monarchia o al massimo da un'oligarchia aristocratica. È invece da escludere la forma democratica, perché, sotto la facciata della legalità, nasconde l'arbitrio. Fondamento del buon governo è la scienza che, applicata al contesto politico, significa la cura del benessere dei sudditi. Un governante che possegga la vera scienza del governare non dovrebbe aver bisogno di leggi, le quali, per la loro immutabilità, sono di ostacolo a quei mutamenti che l'arte del governo considera necessari. Tuttavia, considerando che nella realtà un vero governo ideale non esiste, è preferibile che il monarca si attenga alle leggi, perché esse costituiscono un baluardo alle tentazioni della tirannide. Nel Politico Platone si arrende alla realtà e cerca di calare nel concreto la grandiosa utopia della Repubblica, che era fondata sulla saggezza del filosofo-governante. Lo stile del dialogo è severo e adeguato al rigore scientifico e metodologico che sostiene il ragionamento.