Muti, Ornèlla

pseudonimo dell'attrice cinematografica italiana Francesca Romana Rivelli (Roma 1955). Apprezzata inizialmente per l'avvenenza e lo sguardo magnetico, poi anche per la professionalità sempre più sicura, la Muti ha esordito giovanissima con La moglie più bella (1970), seguito tra gli altri da Romanzo popolare (1974), L'ultima donna (1975), La stanza del vescovo (1976), Primo amore (1977), Storie di ordinaria follia (1981), Cronaca di una morte annunciata (1987), Io e mia sorella (1987), Codice privato (1988), di cui è unica interprete, Domani (2000), Uomini e donne, amori e bugie (2003) di E. Giorgi, Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (2004) di A. Argento e Civico 0 di Francesco Maselli (2007). Tra gli ultimi film si ricordano Io non ci casco di Pasquale Falcone (2008), il documentario Vittorio racconta Gassman di Giancarlo Scarchilli (2011), To Rome with love di Woody Allen (2012), Daitona di Lorenzo Giovenga (2016), il cortometraggio Checkmate di Jason Bradbury (2016), Notti Magiche di Paolo Virzì (2018), Wine to love di Domenico Fortunato (2018), Mare di grano di Fabrizio Guarducci (2018). Nel 2017 ha recitato nella serie tv Sirene diretta da Davide Marengo. A teatro ha recitato in L'Ebreo di Giovanni Clementi, diretto da Enrico Maria Lamanna e tra il 2018 e il 2019 in La governante di Vitaliano Brancati, diretto da Guglielmo Ferro. Nel 2017 l'attrice è stata condannata dalla Corte di Appello di Trieste a sei mesi di reclusione e 500 euro di multa per tentata truffa e falso, per aver essersi dichiarata ammalata e aver presentato un certificato medico falso nel 2010 per giustificare la sua assenza dalle scene dello spettacolo L'Ebreo di Giovanni Clementi presso il Teatro Verdi di Pordenone per il quale aveva ricevuto un compenso di 24.000 euro. La pena è stata sospesa in cambio del versamento di un risarcimento pecuniario di 30000 euro da versare al teatro. 

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