Morin, Edgar
sociologo francese (Parigi 1921). Docente all'Ècole Pratique des Hautes Études di Parigi, è fra le personalità più eclettiche e meno classificabili sotto il profilo delle tradizionali competenze accademiche della cultura europea contemporanea. Studioso della crisi della modernità, ha indagato il sistema della comunicazione e della produzione culturale di massa, ma anche le implicazioni sociali del nuovo orizzonte dischiuso dalla teoria dei sistemi e dalle più recenti acquisizioni scientifiche. La sua teoria della complessità rappresenta uno sforzo di sintesi epistemologica, di cui è testimonianza la monumentale opera La Méthode, iniziata nel 1973 e giunta al IV volume (1991). Fra le altre sue opere: Le cinéma ou l'homme imaginaire (1956; Il cinema o l'uomo immaginario), L'esprit du temps (1962; trad. it. L'industria culturale), Les Stars (1972; Le star), Autocritique (1990; Autocritica) e Mes démons (1994; I miei demoni). Del 1999 è La tête bien faite (La testa ben fatta), un saggio sull'educazione e la trasmissione della cultura in cui Morin rievoca e commenta i momenti salienti del suo percorso intellettuale e politico. Nel 2000 ha pubblicato Les Sept Savoirs nécessaires à l'éducation du futur (I sette saperi necessari per l'istruzione del futuro); nel 2001 La méthode, numéro 5: L'identité humaine (Il metodo. Volume 5: L'identità umana) e nel 2006 Le Monde Moderne et La Question Juive. Nel 2012 ha pubblicato La Voie. Pour l'avenir de l'humanité, in cui l'autore propone la via di una politica di civiltà, nella prospettiva di un nuovo umanesimo.