Lumumba, Patrice Emery

uomo politico congolese (Katoko Kombe, Kasai, 1925-Katanga 1961). Appartenente alla tribù dei Batetele, studiò alla scuola missionaria e fu impiegato alle Poste di Léopoldville. Condannato a 2 anni di lavori forzati per appropriazione indebita e falsificazione di documenti, iniziò nel 1957 la sua attività politica rivolta soprattutto contro il dominio coloniale belga. Capo del Mouvement National Congolais (MNC) dal 1958, venne eletto primo ministro alla vigilia dell'indipendenza (1960) e si trovò subito in dissidio con Kasavubu, capo dello Stato. L'insurrezione della Force Publique, la secessione del Katanga, l'evacuazione massiccia degli Europei, le lotte tribali nel territorio, la rottura diplomatica col Belgio, lo spinsero a cercare, a New York, l'appoggio economico e politico dell'ONU. Destituito da Kasavubu, Lumumba riuscì, con un discorso appassionato, a riottenere l'appoggio del Senato e della Camera. Ma il capo dell'esercito Mobutu lo fece arrestare. Fuggito verso la fine del 1960, Lumumba fu catturato e internato nel campo di concentramento di Tysville, poi nel Katanga. Secondo la versione ufficiale sarebbe stato ucciso da abitanti di un villaggio insorto; ma dagli Africani, che considerano Lumumba il simbolo della lotta contro il colonialismo, la colpa dell'assassinio venne fatta risalire a Tshombe, Kasavubu e Adula. Présence Africaine ha raccolto e pubblicato, nel 1963, gli scritti e i discorsi di Lumumba nell'opera La pensée politique de Patrice Lumumba, con prefazione di J.-P. Sartre.

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