Lullo, Raimóndo
(Ramón Llull), filosofo e teologo spagnolo (Palma di Maiorca 1232 o 1235-forse in Berberia 1315 o 1316). Perseguì per tutta la vita la difesa della fede cattolica e la sua propagazione attraverso un'attività missionaria sostenuta da solide armi dottrinali; nel campo pratico svolse una grande attività missionaria fra ebrei e musulmani. Preponderante fu in lui la polemica contro l'averroismo tendenzialmente ateo e materialista, come appare anche dalle sue opere (più di trecento), in catalano o in arabo, parzialmente tradotte in latino. Tra quelle filosofiche, la più importante è l'Ars magna (1273), tentativo di dar vita a un sistema del sapere, insieme teologico e filosofico, capace, a suo parere, di convincere chiunque ad accettare le verità della religione cristiana: posti i principi da tutti ammessi e comuni a tutte le scienze, Lullo crede possibile ricavare, con metodo combinatorio, tutte le verità conoscibili dall'uomo. I principi di Lullo derivano dagli attributi divini (bontà, eternità, ecc.) e dai rapporti fondamentali degli esseri contingenti (differenza, concordanza, ecc.). Un complicato metodo meccanico consente di combinare tra loro questi concetti; ma quale sia il fondamento delle regole di questo metodo, che sa di cabbalistico, non è chiaro. Nonostante la sua intenzione prevalentemente apologetica, l'Ars magna era orientata nel senso di una conoscenza scientifica di tutta la realtà, naturale e umana: l'ambizione di globalità e sistematicità dell'opera ben si accordava con l'interesse scientifico enciclopedico degli umanisti e l'idea lulliana della completa deducibilità del reale dalle sue determinazioni prime era conforme all'intuizione dell'unità e omogeneità del cosmo, che ebbe tanta parte nella filosofia del Rinascimento. Questo spiega il vasto interesse che suscitarono sia l'autore sia la sua opera.