Kanō
IndiceDescrizione generale
Scuola di pittura giapponese (sec. XV-XIX). Fiorita a Kyōto in epoca Muromachi (1333-1573), divenne espressione dell'arte ufficiale degli shōgunAshikaga, secondo uno stile elaborato sulla sintesi della pittura monocroma cinese e dello squillante colorismo derivato dalla tradizionale scuola Yamato-e attraverso gli sviluppi della brillante pittura Tosa. Nel successivo periodo Momoyama (1573-1614) lo stile della scuola Kanō trovò nuove possibilità espressive di affermazione, aderendo al gusto del tempo e alle esigenze dei mutati spazi interni nella moderna architettura di castelli o di grandi dimore fortificate, che esigevano una pittura decorativa a grandi dimensioni da integrare all'architettura, quale elemento strutturale mobile di divisione spaziale (byobu e fusuma) . In questo nuovo genere di pittura la scuola Kanō rinsaldò la propria fama con una serie di capolavori eseguiti per i diversi committenti della classe al potere. Le fortune della scuola Kanō continuarono con nuovi sviluppi stilistici e raggiungimenti estetici durante buona parte del periodo Tokugawa (1615-1868). In questi secoli le quattro principali famiglie discendenti dal ceppo originario Kanō lavorarono separatamente a Kyōto e a Edo, dando vita a nuove scuole che incrementarono il numero degli allievi e dei seguaci dello stile Kanō. La lenta decadenza della scuola Kanō coincise con l'avvento e l'affermazione dell'arte Ukiyo-e. § Fondatore della scuola Kanō fu Kanō Masanobu (1434-1530) che, formatosi alla scuola di Shūbun e di Sotou, ne costituì poi una propria, che fu detta Kanō dal nome del villaggio di residenza. Fu chiamato presto al servizio degli Ashikaga, meritandosi il titolo di Hogen, che passò poi al figlio Motonobu (1476-1559), considerato il maggiore degli artisti Kanō per le sue straordinarie qualità di trasformare le sensazioni in sintesi percettive di colore e di morbidi sfumati chiaroscurali (alla maniera cinese). Fu lui a inaugurare la pittura a grandi dimensioni (Gru, Kyōto, Reiun-in), non disdegnando di preparare disegni per la decorazione di spade (tsuba) e di ventagli. Attraverso il matrimonio con la figlia di Mitsunobu (capo della scuola Tosa) divenne direttore dell'Edokoro (ufficio artistico). § Nella discendenza della famiglia Kanō, un posto a sè occupa la personalità artisitica di Eitoku (1543-1590), che nella tendenza essenzialmente decorativa della pittura a grandi dimensioni, oltre a superare il cugino Hideyori (sec. XVI), autore di numerosi capolavori del genere (Veduta degli aceri a Takao, Tōkyō, Museo Nazionale), riuscì a determinare, mediante l'elaborazione di uno stile personalissimo, i caratteri di un gusto divenuto ben presto moda presso la classe dirigente. Famose sono le sue pitture ricche di preziosi particolari magistralmente orchestrati su fondi oro di astratta bellezza (Le vedute di Kyōto e i suoi dintorni, Tōkyō, collezione Uesugi Takanori). Seguace di Eitoku fu l'allievo (e forse anche figlio adottivo) Sanraku (1558-1635), autore di numerose pitture su paraventi, caratterizzate da splendidi effetti cromatici ed elegante descrizione calligrafica (Peonie, Kyōto, Daikaku-ji).
Kano. Arrivo dei Portoghesi in Giappone, paravento del sec. XVII (Boston, Museum of Fine Arts).
Boston, Museum of Fine Arts
Cenni storici: le discendenze della scuola
Tra le discendenze della scuola Kanō si svilupparono numerosi rami cadetti rispetto alle principali famiglie d'origine. Tra questi, il principale fu quello trapiantato nella capitale Edo da Morinobu (1602-1674), noto poi col nome di Tanyū, con il quale ebbe inizio un nuovo capitolo della scuola Kanō, ora detta, dal nome della residenza del pittore, Kajibashi-Kanō. Allo stile della sua pittura (Tigri e bambù, paravento, Kyōto, Nanzen-ji) si rifecero i suoi due fratelli Naonobu (1607-1650) e Yasunobu (1613-1685), che come lui furono pittori ufficiali al servizio dello shōgun. A Edo tuttavia la nuova scuola Kanō non ebbe grandi sviluppi, anzi accademizzò i caratteri del proprio stile con una produzione senza particolare rilievo. Nella vecchia capitale Kyōto, nonostante varie famiglie Kanō si fossero trasferite a Edo, furono attivi alcuni notevoli rappresentanti della scuola, tra cui Sansetsu (1588-1651), genero di Sanraku e continuatore dello stile antico della scuola, che in quell'epoca, per distinguersi dal ramo di Edo, assunse il nome di Kyō-Kanō. Dopo la caduta del regime Tokugawa, le mutate condizioni politiche e l'avvento dei tempi nuovi segnarono la fine dell'antica tradizione Kanō, il cui arco di attività e di influenza ebbe modo tuttavia di prolungarsi attraverso esponenti delle nuove generazioni di artisti, quali Hogai, Hashimoto Gaho, Yokoyama Taikan, Kawai Gyokudo e altri ancora operanti in pieno sec. XX.
Bibliografia
P. Henry Bowie, On the Laws of Japanese Painting, New York, 1951; T. Akiyama, La Peinture japonaise, Ginevra, 1961; T. Lesoualc'h, La Peinture japonaise, Losanna, 1967.