Joliot-Curie, Frédéric
fisico francese (Parigi 1900-1958). Laureatosi in ingegneria nel 1923, fu accolto, su raccomandazione di P. Langevin, come assistente da Marie Curie all'Institut du radium. Nel 1926 sposò Irène Curie, associando al proprio il cognome della moglie. Dopo alcuni studi minori, a partire dal 1930 ebbe inizio il periodo più fecondo della sua attività di ricerca, svolta in gran parte con la collaborazione della moglie. Nel 1932 i coniugi Joliot-Curie effettuarono esperienze sulla radiazione ottenuta bombardando atomi di elementi leggeri (berillio e boro) con particelle α, indagini che aprirono la via alla scoperta del neutrone compiuta lo stesso anno da J. Chadwick. Stabilirono che fotoni di sufficiente energia interagendo con la materia possono dar luogo alla formazione di coppie elettrone-positrone, fenomeno inverso dell'annichilazione. Alla fine del 1933, scoprirono il fenomeno della radioattività artificiale, scoperta che valse loro l'assegnazione del premio Nobel per la chimica nel 1935. Negli anni 1938-39, Frédéric si dedicò con sempre maggiore intensità allo studio della fissione dell'uranio. Tali studi vennero interrotti dall'invasione tedesca che portò Joliot-Curie dapprima a militare nella resistenza e poi, nel 1944, a iscriversi al Partito Comunista Francese. A liberazione avvenuta fu nominato (1946) alto commissario per l'energia atomica e diresse gli studi per la realizzazione della prima pila atomica francese. Da tale incarico fu destituito nel 1950 dopo la sua elezione (1949) a presidente del comitato permanente del Congresso mondiale della pace.