Jaipur (città)
città (1.458.483 ab. nel 1991; 1.518.235 ab. l'agglomerato urbano) dell'India, capitale dello Stato Rajasthan e capoluogo del distretto omonimo, situata 230 km a SW di Delhi, a 416 m ai piedi degli Aravalli. Situata alla convergenza di importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie, è un vivace centro commerciale, sede di industrie alimentari, tessili, meccaniche e chimiche; ben noti sono i prodotti dell'artigianato (avori, smalti, gioielli). Università (1947). § Capitale dell'antico Stato rājpūt di Amber, Jaipur, la “città rosa”, fondata dal maharaja Jay Singh II nel 1728 al posto della fortezza di Amber, ha pianta a scacchiera, spartita simmetricamente in nove quartieri mediante un sistema di strade larghe e regolari. Jay Singh volle qui il suo “osservatorio” astronomico tradotto in forme architettoniche (tutti gli strumenti sono in muratura e assolvono perfettamente alla loro funzione di misurazione e di calcolo) che distolgono dalla finalità scientifica per la suggestione dei perfetti disegni delle strutture, realizzate con materiali di eccezionale inconsuetudine, paragonabili soltanto alle grandiose imprese realizzate in questo campo dalle civiltà precolombiane. Tra gli edifici, oltre al municipio (sede di biblioteca e di museo con ricche raccolte di manoscritti, di pitture e di armi dell'epoca moghūl), al Padiglione per le udienze (Dīwān-i hāss) e all'edificio del Palazzo Imperiale, importante e famoso è il Palazzo dei Venti (Havā Mahal, 1768) con facciata in grès rosa, una delle meraviglie dell'architettura indù del periodo tardo islamico. A Jaipur fiorì nel sec. XVIII una scuola di miniatura fortemente influenzata dall'arte moghūl e da quella occidentale.
Jaipur . L'ingresso della città vecchia.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Jaipur . Il Palazzo dei Venti (sec. XVIII).
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Jaipur . I giardini del Palazzo di Amber (sec. XVI-XVIII).
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Jaipur . Interno del Palazzo di Amber (sec. XVI-XVIII).
De Agostini Picture Library/M. Fantin