Giovanni XXII
(al secolo Jacques Duèze), papa (Cahors 1245-Avignone 1334). Di ricca famiglia borghese, laureato in diritto civile e canonico, vescovo di Fréjus (1300), poi di Avignone (1310), fu da Clemente V nominato cardinale e vescovo di Porto (1312). Fu eletto papa il 7 agosto 1316 a Lione, due anni dopo la morte del predecessore Clemente V, col nome di Giovanni XXII, per pressione dei re di Francia e di Sicilia. Dopo l'elezione si stabilì ad Avignone. Uomo di alta cultura, favorì le università e gli studi e fondò in Avignone una ricca biblioteca. Riorganizzò la Cancelleria e la Camera apostolica e accentrò nella Curia poteri e rendite ecclesiastiche (inasprendo il fiscalismo), ma non si oppose alla progressiva e sempre più invadente influenza della monarchia francese sulla Curia (23 cardinali su 28 erano francesi). Promosse l'attività missionaria e progettò una crociata contro i Turchi. Nella disputa tra conventuali e spirituali, appoggiò i primi perseguitando i secondi; venne poi a contesa con lo stesso ordine francescano avendo condannato la dottrina della povertà assoluta (1323). Contemporaneamente entrò in conflitto con l'imperatore Lodovico IV il Bavaro e lo scomunicò (1324); questo conflitto si protrasse per tutto il suo pontificato. Per predisporre il ritorno del papato a Roma, inviò in Italia (1320) il cardinale Bertrando del Poggetto, con mansioni militari e politiche più che ecclesiastiche; in Italia infatti, e in particolare nei domini della Chiesa, il potere del papa era profondamente decaduto e i ghibellini erano più forti dei guelfi. Il cardinale riuscì a sottomettere alcune città dell'Emilia e della Romagna (1322-27), ma la sua azione trovò un limite insuperabile nella potenza dei Visconti (ghibellini) in Lombardia. Lodovico IV il Bavaro, giunto a Roma nel 1328, venne incoronato imperatore con un rito laico, in Campidoglio, da Sciarra Colonna in nome del popolo e fece eleggere antipapa, col nome di Niccolò V, il frate spirituale Pietro da Corvara. Ma, partito l'imperatore, i Romani riaffermarono la loro obbedienza a Giovanni XXII e anche l'antipapa gli si sottomise (1330). Nonostante la missione di Bertrando del Poggetto, il potere politico del pontefice si mantenne solo nel Patrimonio di S. Pietro (esclusa Todi).