Giansènio, Cornèlio
nome latinizzato del teologo fiammingo Cornelis Jansen (Ackow 1585-Ypres 1638). Studiò presso i gesuiti e poi a Lovanio, allora agitata dalle dispute sulla grazia e sulla predestinazione, che vedevano contrapposte le tesi del D. Bañez a quelle del L. Molina. A tale polemica Giansenio partecipò ben presto. Addottoratosi nel 1618, fino al 1624 lavorò alla stesura di una riforma teologica, morale e disciplinare della Chiesa. Nel 1627 iniziò la composizione dell'Augustinus (postumo, 1640) con cui prendeva parte alla disputa tra riformati e cattolici sulla grazia e la predestinazione, presentando il pensiero di Sant'Agostino in una sintesi sistematica. In questa grande opera fu confortato dall'amicizia dell'abate di St.-Cyran, J. Duvergier. Ottenuta nel 1630 la cattedra di Sacra Scrittura a Lovanio, pubblicò nello stesso anno l'Alexipharmacum, polemica contro i protestanti, e nel 1635 il Mars Gallicus, satira contro la politica di alleanze coi protestanti messa in atto da Richelieu. Interessanti anche i suoi commenti ai Vangeli, al Pentateuco, ai Proverbi, all'Ecclesiaste e alla Sapienza. Nominato vescovo di Ypres nel 1635, vi morì di peste tre anni dopo.