Gautier, Théophile
Indicescrittore francese (Tarbes 1811-Neuilly-sur-Seine 1872). Si dedicò inizialmente alla pittura, ma ben presto scoprì la sua vocazione letteraria aderendo al movimento romantico, della cui opposizione al gusto e alle regole classiche divenne il simbolo durante la turbolenta battaglia teatrale per imporre l'Ernani, dramma di Hugo. Qualche anno dopo avrebbe narrato con ironia quel disordinato fervore di rinnovamento nel romanzo Les Jeunes-France (1833). Intanto aveva pubblicato sotto il segno della nuova scuola Poésies (1830), cui nell'edizione del 1832 aggiunse Albertus ou l'âme et le péché, poemetto che sacrifica alla moda del byronismo e dell'esoterismo, poi superati nella celebre prefazione di Mademoiselle de Maupin (1836), dove la maturità artistica di Gautier si condensa in quell'affermazione del principio dell'arte per l'arte, cioè dell'arte libera da preoccupazioni morali o utilitaristiche, che prese poi forma in romanzi come Le capitaine Fracasse (1863), avventure di una compagnia di comici, ispirato al Roman comique di Scarron, e soprattutto nelle poesie di Émaux et Camées (1852), il suo capolavoro. Contemporaneamente iniziava quell'incessante attività giornalistica per La Presse, Le Moniteur, La France littéraire, ecc. cui dedicò gran parte della sua vita e del suo talento scrivendo articoli d'arte, di teatro e di letteratura ed esercitando una formidabile influenza sulla storia del balletto francese, allora all'apice della propria stagione romantica. Grande ammiratore della ballerina milanese Carlotta Grisi, scrisse per lei – con Vernoy de Saint-Georges – il libretto del balletto Giselle, considerato universalmente l'epitome e il capolavoro del romanticismo coreografico francese. I suoi articoli furono poi raccolti in vari volumi: Les Beaux-Arts en Europe (1855-56), Histoire de l'art dramatique en France depuis vingt-cinq ans (1858-59), Histoire du Romantisme (1874), Guide d'amateur au Musée du Louvre, cui si aggiungono i curiosi profili dei Grotesques (1844), riscoperta dei poeti del sec. XVI rifiutati da Boileau. Pure in volume, anche se molto più tardi, furono raccolti, da Cyril W. Beaumont, i suoi articoli sul balletto, pubblicati a Londra con il titolo The Romantic Ballet Seen by Théophile Gautier (1932). Anche dei suoi viaggi (Italia, Grecia, Russia) raccolse le relazioni e soprattutto in quelle dedicate alla Spagna (Tras los Montes, 1840, e Voyage en Espagne, 1848) raggiunse ottimi effetti pittorici. Scrisse ancora racconti e romanzi, dove il genere fantasioso, esotico di Fortunio (1837) riappare in Une nuit de Cléopatre (1845), Le Roi Candaule (1847), Le Roman de la Momie (1858), indicativi della duplice matrice artistica di Gautier, che unisce al sentimento romantico un'esigenza realistica per il vigore con cui inserisce nell'opera il mondo esterno con le forme e i colori cari alla formazione pittorica dell'autore. A lui guardò la nuova scuola parnassiana e realista, rappresentata da Bainville, Flaubert e Baudelaire, che gli dedicò le Fleurs du Mal. La traiettoria artistica di Gautier è l'esemplificazione stessa dell'evoluzione letteraria di mezzo secolo in Francia.
Théophile Gautier.
De Agostini Picture Library/A. Dagli Orti
B. Delvaille, Théophile Gautier, Parigi, 1968; M. C. Spencer, The Art Criticism of Théophile Gautier, Ginevra, 1969; C. Rizza, Théophile Gautier critico letterario, Torino, 1971; Book-Senninger, Théophile Gautier, auteur dramatique, Parigi, 1972; M. Voisin, Le Soleil et la Nuit, l'imaginaire dans l'œuvre de Théophile Gautier, Bruxelles, 1981; N. David-Weill, Rêve de pierre: la quête de la femme chez Théophile Gautier, Ginevra, 1989; M. L. Scelfo, Théophile Gautier, Catania, 1989.